Le problematiche generate dal ban dell’amministrazione Trump su Huawei sono giunte ad un periodo di tregua per quanto riguarda i rapporti fra l’azienda cinese e l’inglese ARM: Huawei potrà infatti continuare ad usare i design sia dell’architettura Armv8-A che della generazione successiva, ricevendo al contempo il supporto che ARM solitamente fornisce alle aziende.

Questo è possibile perché “un’attenta analisi dell’attuale e futura architettura di ARM ha concluso che entrambe sono di origine non-statunitense“: non è però detto che si giunga a questa conclusione anche per i prossimi design ed è per questo motivo che per il momento gli accordi fra l’azienda inglese e HiSilicon non si estendono più di tanto nel tempo, ma sono limitati a sole due architetture.

L’assenza dei servizi Google su smartphone come Huawei Mate 30 e Mate 30 Pro è certamente un bel problema al di fuori della Cina, ma se la licenza di ARM dovesse cessare, la costruzione di SoC targati Huawei/HiSilicon ne risentirebbe pesantemente, tanto da essere un problema quasi certamente insormontabile: sempre che l’azienda cinese non abbia un asso nella manica basato su RISC-V.

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