HTC 10 Evo (conosciuto negli usa con il nome di Bolt) è stato presentato solamente pochi giorni fa, e ha suscitato scalpore per il prezzo non proprio economico con cui viene proposto. Inoltre l’assenza del jack da 3,5 mm ha fatto storcere il naso a molti, tra gli addetti ai lavori e non. Oggi la compagnia spiega qual è stato il motivo principale di questa scelta, dettata da un’esigenza di offrire una qualità superiore.

Il passaggio dal formato analogico a quello digitale è dunque avvenuto per permettere alle nuove cuffie in dotazione di analizzare la struttura dell’orecchio di ogni ascoltatore, inviarla al telefono dove sarà analizzata, e restituire un profilo di equalizzazione ottimale per l’utente.

Ma come funziona in dettaglio questo sistema? Ce lo spiega direttamente Jeff Gordon, di HTC:

The earphones detect a person’s ear structure by sending sound waves to the ear canal and collecting how the sound waves reflect in the ear back to a mic built into the earphone. The return signals are sent to the phone where they are analyzed, and a personalized sound profile is created. When setting up the profile, the phone also checks for ambient noise and uses that check to further personalize the audio output.

Gli auricolari rilevano la struttura dell’orecchio della persona inviando onde sonore al canale aurale e monitorando come esse si riflettono nell’orecchio tramite un microfono. I dati vengono poi inviati allo smartphone dove sono analizzati e un profilo personalizzato viene creato. Dopo aver creato il profilo, il telefono controlla il rumore ambientale e usa questo controllo per personalizzare ulteriormente l’audio in cuffia.

Questa soluzione non è del tutto nuova nel panorama mobile, visto che Samsung la adotta sui propri top di gamma dal Galaxy S4 in avanti (chiamandola Adapt Sound), ma se i risultati saranno quelli promessi, e soprattutto se le cuffie in dotazione saranno di buona qualità, gli utenti potrebbero restare piacevolmente sorpresi da HTC 10 Evo.