HTC Exodus 1, lo smartphone basato sul concetto di blockchain e che solo da poco è acquistabile con soldi “reali” invece che con sole criptovalute deve avere riscosso un discreto successo dato che HTC ha annunciato che ha intenzione di lanciare Exodus 1s, una versione più economica dello smartphone, entro la fine del terzo quadrimestre del 2019. La sua caratteristica principale è che si comporterà come un full node all’interno della rete Bitcoin, ovvero che si occuperà di convalidare le transazioni in Bitcoin che avvengono nel mondo: questo non significa che il telefono potrà “minare” la criptovaluta, ma secondo il Decentralized Chief Officer  di HTC Phil Chen riuscirebbe ad avere l’hash rate necessario a farlo.

Agire da full node implica la necessità che sullo smartphone ci sia molto spazio di archiviazione: il libro mastro dei Bitcoin infatti ha superato i 200 GB, troppi per la memoria interna di un telefono che deve essere economico. HTC ha infatti prontamente rivelato che questa mole di dati verrà “spulciata” in modo da poter essere parzialmente salvata nello spazio di archiviazione interno, mentre il resto potrà essere messo su microSD esterna: quindi si, Exodus 1s avrà la memoria espandibile al contrario del fratello maggiore. Anche il software di Exodus 1 verrà aggiornato in modo da poter rendere lo smartphone un full node, ma non è chiaro come questo sarà possibile data la mancanza di uno slot per microSD che fa fermare la memoria a 128 GB. Questa interessante funzionalità avrà però un’impatto sulle performance e sull’autonomia e Phil Chen ha già consigliato di far operare i telefoni come nodi solamente sotto rete Wi-Fi e, possibilmente, mettendoli in ricarica.

HTC Exodus 1s naturalmente supporterà anche l’applicazione Zion Wallet, utilissima sia per chi desidera acquistare lo smartphone per fare un primo tuffo nel mondo delle criptovalute, sia per gli utenti navigati.