Dopo un avvio piuttosto burrascoso a causa di molte feature date per certe al dayone e in realtà rimandate a data da destinarsi, Google Stadia sembra essere lungi dal mettersi alle spalle i commenti (e le review) piuttosto irritati di chi non è affatto contento del servizio offerto da Google.
Fra questi troviamo un gran numero di utenti che, il 6 giugno scorso, hanno acquistato la Founder Edition di Google Stadia per due semplici motivi: possibilità di riservare il proprio username e accedere al servizio di gaming sul cloud a partire dal giorno di lancio.
Purtroppo le cose non sono affatto andate così, anzi. Diversi utenti si sono riversati su Reddit e Twitter (entrambi in fonte, per chi volesse seguire il thread dei commenti) in quanto non hanno ricevuto il codice di invito via email per poter accedere al servizio.
Google ha lasciato un commento su Reddit in cui afferma di “essere consapevole che alcuni di voi che hanno prenotato la Founder Edition potrebbero non aver ricevuto i codici di invito nel periodo di tempo previsto. Il team di Stadia sta esaminando attivamente questo problema e torneremo con un aggiornamento il prima possibile. Grazie per la vostra pazienza“.
L’azienda cerca di calmare le acque assicurando che quando accaduto ha interessato solo una minima parte del processo di invio dei codici via email, e che il problema è stato individuato ed effettivamente risolto. Su Twitter, invece, l’account ufficiale di Google Stadia conferma ad un utente (anch’esso “colpevole” di aver acquistato la Founder Edition) che il suo codice di accesso verrà inviato entro il 20 novembre.
Risulta ancora oggi piuttosto particolare la scelta della gestione dei codici di invito da parte di Google. Sebbene in molti si aspettavano di ricevere il codice di accesso entro il 19/11, non si capisce perché l’azienda abbia aspettato di far partire le prime spedizioni del dispositivo e solo dopo inviare il codice di accesso.
La risposta a questo quesito non la sanno nemmeno i tanti che hanno acquistato la Founder Edition, ma è abbastanza chiaro a tutti che quello di Google Stadia non è stato un lancio coi fiocchi.