Google si adeguerà alle misure richieste dal Garante per la protezione dei dati personali. Ne ha dato comunicazione lo stesso Garante che, tramite un comunicato stampa, ha reso noto che il colosso di Mountain View avrà tempo fino al 15 Gennaio 2016 per adeguarsi alle richieste allegate di seguito:

Informativa privacy

La società dovrà migliorare la privacy policy, rendendola chiara, accessibile e differenziandola in base ai servizi offerti (ad esempio Gmail, Google Wallet, Chrome etc.).

L’informativa dovrà includere, tra l’altro, dettagli sulle finalità e modalità del trattamento dei dati degli utenti, inclusa la profilazione effettuata mediante l’incrocio dei dati tra diversi servizi, l’utilizzo dei cookie e di altri identificativi come il fingerprinting (un sistema che raccoglie informazioni sulle modalità di utilizzo del terminale da parte dell’utente e le archivia direttamente presso i server della società).

Dovrà inoltre predisporre un archivio con le precedenti versioni del testo dell’informativa, così da consentire agli utenti di verificare le modifiche via via apportate.

Consenso dell’utente

Se vorrà profilare chi utilizza i suoi servizi, Google dovrà prima ottenerne il consenso informato. Tale meccanismo dovrà essere implementato, anche se con differenti modalità, sia per i nuovi account, sia per quelli già esistenti.

Dovrà essere data piena attuazione anche al provvedimento generale adottato dal Garante nel maggio scorso sull’uso dei cookie e su altre modalità di tracciamento degli utenti, inclusi quelli che non si sono registrati presso i servizi della società.

A tutti gli interessati dovrà comunque essere garantito il diritto di opporsi al trattamento dei propri dati per finalità di profilazione.

Conservazione e cancellazione dei dati

La multinazionale statunitense dovrà ulteriormente migliorare le modalità di conservazione e di cancellazione dei dati personali degli utenti. In particolare, dovranno essere garantite tempistiche precise per la cancellazione dei dati, sia di quelli online sia di quelli archiviati su sistemi di back-up.

Dovranno essere revisionate le regole interne relative all’anonimizzazione, affinché la procedura adottata sia realmente efficace e conforme alle indicazioni già fornite dai Garanti europei.

Richieste di rimozione delle informazioni dai risultati di ricerca da parte degli utenti

Continuerà lo scambio di informazioni in merito alle richieste di rimozione che Google ha ricevuto da parte degli utenti italiani, così da poter monitorare le modalità di applicazione del cosiddetto diritto all’oblio.

Il documento prevede aggiornamenti trimestrali ed anche la possibilità di effettuare controlli presso la sede americana di Google. Il garante potrà monitorare costantemente le modifiche apportare da Google a tutela della privacy degli utenti.

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