La maggior parte delle persone pensa di essere al sicuro da ogni forma di identificazione semplicemente eseguendo il log-out dal proprio browser preferito o persino attivando la modalità in incognito. Naturalmente non è così e uno studio di DuckDuckGo ci fa riflettere ancora di più riguardo alla nostra privacy.

DuckDuckGo, per chi non lo sapesse, è un motore di ricerca che promette all’utente la privacy più totale e assoluta; si potrebbe perciò pensare che lo studio sia di parte, cosa probabilmente vera, ma dati alla mano sembra essere stato condotto in modo corretto e i risultati dovrebbero quindi essere veritieri.

A 76 partecipanti ubicati in luoghi diversi negli USA è stato chiesto di cercare su Google allo stesso momento tre diverse parole chiave: “gun control”, “immigration” e “vaccinations”. Le ricerche sono state effettuate con gli utenti loggati nel browser oppure sloggati e in modalità in incognito. A prescindere dalle due modalità con si è stata svolta la ricerca, Google ha mostrato risultati diversi nella maggior parte dei casi. “Gun Control” ha fornito 52/76 risultati unici in modalità in incognito e 45/76 con login eseguito, “Immigration” 43/76 nel primo caso e 48/76 nel secondo e infine “Vaccinations” ha portato a ben 70/76 risultati unici in entrambi i casi.

La maggior parte dei partecipanti si è ritrovata di fronte agli stessi 10 risultati con un ordine abbastanza diverso, ma per alcuni la ricerca ha fornito un maggior numero di domini web oppure persino uno inferiore.

Google, in un commento su The Verge, ha precisato che la personalizzazione gioca un ruolo in una piccola frazione delle ricerche eseguite dagli utenti e che in modalità in incognito non viene utilizzata la cronologia di ricerca per modificare i risultati: l’azienda non ha però specificato se la personalizzazione può avvenire in qualche altro modo quando sloggati oppure in incognito.

Quello che emerge da questo studio è l’impossibilità di ottenere dei risultati neutrali navigando in internet con il motore di ricerca più apprezzato al mondo. Questo risultato è abbastanza sconvolgente perché per ampliare la propria visione del mondo è sempre bene avere a disposizione i dati più neutrali e diversi possibili e la personalizzazione dei risultati potrebbe prevenire ciò. Magari i motivi dietro queste differenze potrebbero essere altri, ad esempio test dell’azienda per vedere gli effetti di risultati diversi; oppure le differenze potrebbero essere legate a fattori come posizione geografica, dispositivo in uso, tempo esatto di ricerca preciso al millisecondo e tanto altro.

Per chi fosse interessato, questo è il link allo studio di DuckDuckGo.