In base a quanto stabilito dalla Commissione Europea (che multò Google lo scorso marzo), Google sarà costretta a offrire motori di ricerca alternativi all’interno di Android: gli utenti potranno scegliere quale utilizzare di default per le loro ricerche, ma questa scelta non sarà esattamente “libera”. Vediamo perché.

Quali motori di ricerca saranno disponibili in Europa e perché

Dal mese di marzo 2020 il motore di ricerca potrà essere scelto dagli utenti durante la fase di configurazione dello smartphone, attraverso una schermata simile a quella qui in basso. Le possibilità offerte saranno quattro, Google compresa, ma non saranno le stesse in tutti i Paesi: questo perché le tre alternative saranno visualizzate in base a quanto più le compagnie pagheranno Big G in proporzione alle scelte degli utenti.

Per ogni utente che sceglierà Bing, ad esempio, la società dovrà pagare una commissione a Google: le alternative verranno dunque visualizzate in base a quanto è alta la cifra, con una sorta di sistema ad asta in cui solo i primi tre “vincono”. Questa asta è diversa per ogni Paese e verrà a quanto pare ripetuta ogni 4 mesi, in modo da dare la possibilità a più motori di ricerca di comparire.

I motori di ricerca non saranno dunque scelti in base alla popolarità, ma in base a quanto sono disposti a pagare Google con la commissione. I vincitori di queste aste sono stati annunciati e per quanto riguarda l’Europa troviamo un’ampia disponibilità di DuckDuckGo e Info.com, con Bing relegata per ora solo al Regno Unito.

  • Austria: DuckDuckGo, GMX, Info.com
  • Belgio: DuckDuckGo, Info.com, Qwant
  • Bulgaria: DuckDuckGo, Info.com, PrivacyWall
  • Croazia: DuckDuckGo, Info.com, PrivacyWall
  • Danimarca: DuckDuckGo, Givero, Info.com
  • Estonia: DuckDuckGo, Info.com, Yandex
  • Finlandia: DuckDuckGo, Info.com, Yandex
  • Francia: DuckDuckGo, Info.com, Qwant
  • Germania: DuckDuckGo, GMX, Info.com
  • Grecia: DuckDuckGo, Info.com, Qwant
  • Irlanda: DuckDuckGo, Info.com, PrivacyWall
  • Islanda: DuckDuckGo, Info.com, PrivacyWall
  • Italia: DuckDuckGo, Info.com, Qwant
  • Lettonia: DuckDuckGo, Info.com, Yandex
  • Liechtenstein: DuckDuckGo, Info.com, Qwant
  • Lituania: DuckDuckGo, Info.com, Yandex
  • Lussemburgo: DuckDuckGo, Info.com, Qwant
  • Malta: DuckDuckGo, Info.com, PrivacyWall
  • Norvegia: DuckDuckGo, Info.com, PrivacyWall
  • Paesi Bassi: DuckDuckGo, GMX, Info.com
  • Polonia: DuckDuckGo, Info.com, Yandex
  • Portogallo: DuckDuckGo, Info.com, Qwant
  • Regno Unito: Bing, DuckDuckGo, Info.com
  • Repubblica Ceca: DuckDuckGo, Info.com, Seznam
  • Repubblica di Cipro: DuckDuckGo, Info.com, PrivacyWall
  • Romania: DuckDuckGo, Info.com, PrivacyWall
  • Slovacchia: DuckDuckGo, Info.com, Seznam
  • Slovenia: DuckDuckGo, Info.com, PrivacyWall
  • Spagna: DuckDuckGo, Info.com, Qwant
  • Svezia: DuckDuckGo, Info.com, PrivacyWall
  • Ungheria: DuckDuckGo, Info.com, PrivacyWall

Questo sistema non è stato affatto preso bene da Ecosia (motore di ricerca attento all’ambiente che promette di utilizzare parte dei proventi per programmi di riforestazione), che ha deciso di boicottare l’asta e attraverso il suo CEO e fondatore Christian Kroll ha criticato la decisione di Google; secondo Kroll questo sistema è “in contrasto con lo spirito della sentenza della Commissione Europea del luglio 2018” e proprio per questo Ecosia solleverà la questione con i legislatori dell’Unione Europea.

Vai a: migliori smartphone Android