Google Home, l’assistente smart del colosso di Mountain View, funziona con un enorme numero di dispositivi per smart home. Tuttavia gli sviluppatori che metterci mano, sono in genere poco fortunati. Il motivo è molto semplice: non esiste alcun tipo di API pubblica, pertanto qualsiasi funzionalità custom può essere aggiunta soltanto tramite IFTTT. L’alternativa, poco pratica laddove lo scopo sia solo quello di aggiungere qualche feature, sarebbe quella di scrivere interamente una propria app Assistant.

Ora c’è un modo per ottenere alcuni dati da un device Google Home. Tutto grazie al lavoro di uno sviluppatore che ha scoperto un’API non documentata di cui l’assistente intelligente di Big G fa uso.

Google Home API nascosta

Il suddetto sviluppatore, che su Reddit è conosciuto con il nickname di rithvikvibhu, è riuscito anzi a creare anche una lista di API calls. Per farlo, ha intercettato le network request provenienti dalla companion app di Google Home. I comandi utilizzano semplici metodi GET / POST e restituiscono i dati in formato JSON. In altre parole, sono risultati incredibilmente semplici da utilizzare. Il requisito imprescindibile consiste nel conoscere l’indirizzo IP del dispositivo Google Home sulla propria rete. Per scoprire questa informazione è sufficiente arrivare in fondo alla pagina “Device settings” all’interno dell’applicazione Google Home.

Per cosa si può usare e come funziona

Questa API può essere utilizzata per recuperare sveglie/allarmi imminenti, per visualizzare reti Wi-Fi connesse e device Bluetooth collegati ed altro ancora. Attraverso questo metodo è anche possibile modificare alcune impostazioni, come ad esempio la modalità notturna, il nome stesso del dispositivo e se viene utilizzato o meno il Preview Program. Va precisato che l’API è accessibile soltanto ai device in esecuzione sulla stessa rete.

La maggior parte dei comandi illustrati nella documentazione sono stati messi alla prova e sono risultati funzionare correttamente sia su Google Home che su Google Home Mini. Invece i comandi per riavviare il dispositivo e per cambiare la rete Wi-Fi non sembrano funzionare e vengono classificati dallo sviluppatore come “Not tested”. Va detto inoltre che il funzionamento dei comandi in questione non è stato ancora verificato su speaker smart di terze parti.

Vale la pena sottolineare che questa API non dà accesso ad alcun dato privato. Tuttavia ci si potrebbe chiedere come mai alcuni di questi comandi non richiedano nemmeno l’autenticazione. Nella peggiore delle ipotesi, comunque, un programma malevolo in esecuzione sulla rete dell’utente potrebbe modificare il nome del device Google Home o pasticciare con la modalità notturna.

Se possedete un dispositivo Google Home e siete interessati a provare in prima persona, potete trovare la documentazione non ufficiale a questo link.