Nel keynote inaugurale del Google I/O 2018 sono state mostrate alcune novità relative al Material Design, tanto che in molti si aspettavano l’annuncio di un Material Design 2, come riportavano diversi rumor. A chiarire la situazione ci ha pensato ancora una volta Matias Duarte, vice presidente del Design in Google.

Il nuovo strumento, Material Theme Engine, permette agli sviluppatori di applicare il Material Design alle applicazioni adattandolo più rapidamente ai colori del brand, consentendo, come dice il team di sviluppo, “infinite personalizzazioni ma con dei guardrail“.

Le linee guida del Material Design sono rimaste le stesse di quattro anni fa, sono semplicemente stati apportati dei miglioramenti, alcune parti si sono evolute ma la sostanza non cambia. I miglioramenti saranno più frequenti nei prossimi mesi, ma riguarderanno sempre singole componenti che permetteranno un facile adattamento da parte degli sviluppatori.

Google ha voluto fare chiarezza sul font utilizzato nel recente aggiornamento del Material Design, chiamato Google Sans ma decisamente simile a Product Sans. In realtà quest’ultimo viene utilizzato per il logo ufficiale di Google, mente il font personalizzato, ottimizzato per diverse dimensioni, viene utilizzato nel software.

Se vedete dunque un manifesto o una pubblicità su un maxischermo, sarà utilizzato Google Sans, ottimizzato appunto per le grandi dimensioni, così come per i piccoli schermi degli smartphone. Google ha inoltre ribadito che si tratta di un font proprietario, e la decisione è condivisibile visto che è diventato una delle pietre miliari del nuovo Material Design.