Cinque anni fa vi parlavamo di Google Cardboard, un simpatico sistema per sperimentare l’allora nascente realtà virtuale in modo rapido, intelligente e soprattutto economico. Dal giorno dell’annuncio, Google Cardboard è stato venduto in più di 15 milioni di pezzi, permettendo a milioni di persone di guardare video su YouTube o scaricare particolari applicazioni pensate proprio per il visore VR di Google.

Malgrado l’iniziale interesse del pubblico verso il Cardboard, sempre meno utenti hanno sfruttato il visore per avviare applicazioni in VR, cosa che negli scorsi mesi ha portato Google a rilasciare in formato open source gli schemi di costruzione del visore stesso. È però di poche ore fa la notizia che la compagnia ha deciso di rilasciare in formato open source anche il software che si muove dietro il visore VR.

L’azienda dichiara che rilasciare il software in formato open source permetterà ad ancora più sviluppatori di creare applicazioni pensate per il visore VR, in modo da permettere ad un numero sempre maggiori di utenti di poter sperimentare questa interessante tecnologia su un grande varietà di smartphone diversi.

Nonostante il suo aspetto completamente open source, Google afferma che continuerà a contribuire al progetto con il rilascio di un package per Unity, ma il tutto potrebbe essere visto come la morte definitiva di un disegno ambizioso pensato per portare la realtà virtuale sui telefoni di milioni di utenti.

La versione open source – l’SDK è disponibile a questo indirizzo web – contiene al suo interno tutte le librerie necessarie per lo sviluppo di applicazioni su iOS e Android, con tanto di API per la gestione del tracking dei movimenti della testa e molto altro.