A leggere il titolo di questo articolo sicuramente avrete pensato al Motorola Moto X, in quanto alcune voci nei mesi scorsi affermavano che Motorola avrebbe reso possibile la personalizzazione di parte dell’hardware interno della sua nuova gamma di smartphone X Phone.

L’hardware interno degli attuali telefoni cellulari si è sviluppato in maniera esponenziale durante gli anni ed oggi ci troviamo a fare i conti con processori ad 8 core, GPU a 72 core, 2 GB di RAM e quant’altro. Numerosi sono anche i produttori di hardware interno, come Qualcomm, nVidia, Samsung e Motorola, solo per citarne alcuni; per questo motivo, passo dopo passo, mese dopo mese, è nata una sorta di “preferenza” personale non solo per quanto riguarda i dispositivi in sé ma anche per quanto riguarda la scelta di un componente hardware piuttosto che un altro.

Si sta arrivando, quindi, pian piano a desiderare di volere uno smartphone con “quelle” caratteristiche tecniche, proprio come avviene per i Personal Computer. Sappiamo bene, infatti, che possiamo aggiornare, assemblare e, quindi, potenziare a nostro piacimento il nostro PC, fermi restando i limiti della scheda madre che abbiamo.

Saranno, quindi, gli smartphone assemblabili il prossimo traguardo per la tecnologia mobile? Alzi la mano chi non sarebbe favorevole – immagino quasi nessuno. Il fatto di avere uno smartphone versatile sotto questo punto di vista potrebbe portare ad un vero e proprio stravolgimento degli attuali valori in campo: che fine farebbero quelle aziende, oggi leader, in un mercato di smartphone assemblabili? Riuscirebbero comunque a rimanere sul gradino più alto?

Probabilmente le aziende avranno già pensato ad un futuro prospettando una trasformazione del genere, ma allo stato attuale sarebbero ben poche quelle trarrebbero giovamento da una simile situazione; per cui probabilmente tutto resterà così com’è oggi ancora per un po’.

Perché tutto questo? Quasi tutti gli utenti, infatti, sceglierebbero come componenti interni per i loro smartphone una scheda madre Asus, moduli di comunicazione prodotti da Motorola, processore Snapdragon o Tegra, RAM Samsung, display LG e materiali (case) HTC. In questo modo si andrebbero a tagliare fuori quelle aziende che oggi invece riescono a dire la loro con gli smartphone prodotti (vedi Huawei, ZTE, Acer, Toshiba ed altri). Tra l’altro, c’è da porsi una domanda: le attuali aziende maggiori che producono hardware per PC (vedi Intel), si specializzerebbero per produrre hardware anche per smartphone oppure si assisterebbe ad un potenziamento degli impianti industriali di quelle aziende che oggi sono già leader del settore mobile?

Neanche a farlo apposta, proprio di oggi è la notizia che durante la fine di quest’anno avremo anche il raffreddamento a liquido sugli smartphone, il quale sarà prodotto da alcune aziende ed acquistato da altre per essere implementato sugli smartphone di fine 2013/inizio 2014. Anche in questo senso, quindi, vi potrebbero essere preferenze per una marca piuttosto che per un’altra, e si andrebbero a stabilire nuovi equilibri che sicuramente non piaceranno a molti piani alti.

Di certo, a noi consumatori gli smartphone assemblabili darebbero l’opportunità di far durare di più nel tempo i nostri dispositivi ma, ipotizzando per assurdo che un giorno potremo personalizzare l’hardware interno degli smartphone, un nuovo interrogativo si fa più che mai lecito: cosa succederà al software, chi lo fornirà e, soprattutto, come saranno gestiti gli aggiornamenti?

Del mio smartphone vorrei poter scegliere il colore che più mi piace, il processore, la RAM, il display, la memoria interna, la fotocamera, la batteria ed anche il case esterno, senza che nessuno mi preimposti design e componenti.

Forse in questo modo si chiede troppo, e forse adesso è davvero presto per pensare che a breve potremmo avere smartphone assemblabili. Probabilmente il mondo del mobile non è assolutamente preparato per un simile cambiamento.  Naturalmente in tutto questo non dobbiamo dimenticare i prezzi che saremmo costretti a pagare per “farci” lo smartphone: si assisterebbe ad un abbattimento dei prezzi oppure ad un innalzamento? Certo, però, che possiamo solo immaginare quale successo potrà avere la prima azienda che ci darà la possibilità di crearci il “nostro smartphone assemblabile”.

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