Google Play Store, per quanto riguarda la pubblicazione e la distribuzione di applicazioni, sta vivendo un momento molto florido. Stando a quanto pubblicato in un report di App Annie la società di Mountain View ha registrato un Q1 in quest’anno molto buono e, rispetto al Q4 del 2012, i ricavi sono aumentati del 90%.

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Lo scenario in dettaglio vede situazioni diversificate per aspetti e di conseguenza per regioni. Il Giappone, rispetto ai due periodi in esame, è il paese che ha generato il profitto più alto per lo store di applicazioni di Google e rimane stabile al primo posto. Il Sud Corea sale di una posizione a svantaggio degli Stati Uniti.

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Per quanto riguarda i download è la Russia a salire al quarto posto mentre il Giappone scende al 5. Gli Stati Uniti rimangono stabilmente al primo posto. Iniziamo a trarre una conclusione, ovvero che laddove l’applicazione è gratuita sono gli USA a dominare il numero dei download, mentre per quanto riguarda il pagamento di un’applicativo Android il Giappone è il regno degli incassi per Google. Sono quindi i Giapponesi fra gli estimatori principali dei lavori eseguiti dagli sviluppatori.

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Quale fosse stata la categoria più gettonata nella sezione a pagamento è un dato di fatto, ma non lo era invece che nessuna delle 5 in questa top five rimanesse del tutto invariata nei periodi in esame. I terminali Android vengono davvero sfruttati al massimo nei giochi, complici ovviamente configurazioni hardware ormai da capogiro.

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Ultimo aspetto considerato da App Annie è il numero di download per categorie. In questa tipologia di analisi predomina il gaming: è quindi indiscutibile l’analisi statistica di cui vi avevamo parlato in quest’articolo. Eppure fa capolino dal basso la categoria dei Social del Play Store. Giochiamo e apprezziamo gli strumenti per la gestione del nostro terminale.

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Insomma Play Store in crescita, non c’è dubbio, ma per quanto riguarda i profitti ricavati dalle applicazioni Apple detiene ancora il primato. Nonostante questa supremazia gli incassi di Mountain View sono saliti con un tasso di crescita di poco superiore al denaro arrivato in quel di Cupertino. Essendo un utente Android anche io, ovviamente, credo che il successo di un’applicazione non risieda solo nell’aspetto, nella funzionalità o in qualcos’altro di analogo. Se è offerta ad un prezzo ragionevole, come per esempio un target nel range fra i 0,99€ ed i 2€ al massimo, unitamente alle caratteristiche di funzionalità ed efficienza l’acquisto è veramente indicato dal connubio fra qualità e prezzo.

Per intuire comunque se un’applicazione è di qualità o serve perfettamente allo scopo che ci prefissiamo purtroppo le recensioni che troviamo sul Play Store non bastano; in taluni casi invece una valutazione con una media dal 4/5 a salire ed un numero di voti molto alto, potrebbe essere un indice, ma solo per scopi di valutazione a priori. Provare la versione gratuita, ove sia disponibile, è la cosa migliore da fare.

Infine ricordiamo che hanno inciso nei conteggi delle statistiche appena esaminate ben oltre 60.000 applicazioni rimosse dal Play Store per violazione degli accordi di pubblicazione, comportando la cancellazione dei dati relativi a queste.

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