Mantenere i propri smartphone e tablet sempre carichi è ormai un’esigenza reale cui non si può sfuggire. In un mondo sempre più connesso ed interconnesso, rimanere collegati è diventato quasi un dovere – con tutto ciò che questo comporta. Avere sempre a disposizione una batteria per ricaricare i propri dispositivi è essenziale – e più è capace, meglio è. La Romoss Sense 6 è una batteria enorme, da ben 20000mAh: ma varrà la pena?

Design e caratteristiche

Niente di nuovo sotto il sole per quanto riguarda design e materiali della Romoss Sense 6: la batteria assomiglia molto alla RAVPower Xtreme 18200mAh e alla Innori 22400mAh, con uno schermo retroilluminato di bianco sul lato frontale e le porte USB sul lato superiore. L’unica differenza sta nel posizionamento del tasto di accensione, posto sul lato destro.

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Il lato superiore ospita, come già detto, le porte USB: sono presenti una micro-USB per la ricarica e due porte USB full-size per ricaricare i vari dispositivi.

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La qualità dell’assemblaggio non è ottima: si possono notare diversi punti in cui le due metà non combaciano e proprio questo fatto porta la batteria a non rimanere in equilibrio sui lati sottili. Si vede, in generale, che la Romoss Sense 6 è una batteria di fattura economica. I materiali di per loro sono robusti e in linea con la concorrenza presente sul nostro mercato, ma ci sono diverse pecche nelle finiture. Come dicono gli inglesi: il diavolo è nei dettagli.

Le dimensioni sono pari a 16 x 8 x 2.2 cm e il peso è di ben 482g, che la rende difficilmente trasportabile a meno che non si usi uno zaino.

Ricarica

Vista la capacità elevatissima, la ricarica richiede molto tempo: parliamo di quasi 12 ore. Un tempo davvero lunghissimo che non è possibile abbassare se non utilizzando la Qualcomm Quick Charge 2.0. Dato, però, che Romoss ha optato per la classica ricarica a 5V/2.1A, i tempi sono già ottimali.

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Non si segnala un particolare riscaldamento della batteria durante la ricarica.

Carica dei dispositivi

Arriviamo qui al punto dolente della Romoss Sense 6. Questo power bank infatti, nonostante la grande capacità, ha evidenti limiti nella ricarica dei dispositivi: le due porte USB erogano una 1A e l’altra 2.1A, ma l’uscita complessiva di corrente è limitata a 2.1A per entrambe le porte. Questo significa che, se utilizzate in contemporanea, le porte offriranno una 1A e l’altra 1.1A. Un difetto non da poco.

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Come se non bastasse, anche l’efficienza non è massima: dei 20000mAh di targa è possibile sfruttare solo 13000mAh circa – e questo attesta l’efficienza intorno al 65%, un valore abbastanza basso rispetto alla media che è tra il 70% e il 75%. Questo fatto è dovuto all’innalzamento della tensione, come spiegato nella nostra guida ai migliori power bank, ma Romoss deve aver usato un chip meno efficiente del solito per ottenere risultati simili.

Durante la carica si evidenzia una certa produzione di calore, non tale da destare allarmi ma comunque cospicua.

In conclusione

Vale la pena acquistare la Romoss Sense 6 20000mAh? La risposta è positiva solo se siete pronti a scendere a patti con molte limitazioni. La carica effettiva che può essere erogata è inferiore rispetto alla concorrenza diretta, mentre la limitazione sulla corrente in uscita da entrambe le porte la rende una batteria portatile ideale da usare per ricaricare un dispositivo alla volta con batteria molto grande, come un tablet. Se volete ricaricare più dispositivi alla volta dovrete fare riferimento ad altri power bank.

La Romoss Sense 6 20000mAh è disponibile su BangGood.com a circa 27€.