Energizer non è un nome che si associa immediatamente ad Android, eppure con la sua presa multipla connessa con protezione dagli sbalzi (il nome ufficiale è “Wireless surge protector 5 outlets” con codice SPEC5P2UEUBT2) si è avventurata nel mondo degli oggetti connessi: abbiamo infatti una presa multipla che si connette allo smartphone via Bluetooth.

L’obiettivo è risparmiare energia elettrica e gestire meglio i consumi, grazie alla possibilità di controllare indipendentemente quattro delle cinque prese e di attivarle o disattivarle a piacimento. Come vedremo, però, non tutto è oro ciò che luccica – soprattutto quando il prezzo è elevato.

Caratteristiche

La presa multipla di Energizer mette a disposizione cinque prese, di cui una sempre attiva, e due porte USB con uscita di 2.1A. La distinzione tra le prese è facile: la ciabatta è divisa in una sezione bianca e in una nera; le quattro prese configurabili sono nella sezione bianca mentre la presa sempre attiva è nella sezione nera assieme alle due porte USB. La configurazione avviene dal proprio smartphone tramite Bluetooth: è sufficiente scaricare l’apposita applicazione dal Play Store per configurare la multipla.

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Sono presenti un tasto per accendere e spegnere l’intera multipla, un tasto per resettare il Bluetooth e un tasto per il sovraccarico manuale del salvavita.

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La protezione da sovraccarichi è pari a 918 joule, che non è un valore elevatissimo ma è comunque accettabile per una multipla ad uso casalingo.

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La qualità dei materiali è elevatissima e la ciabatta dà effettivamente la sensazione di un bene che può durare molto a lungo. Le plastiche impiegate sono solide e l’inserimento delle spine nei ricettacoli offre un minimo di resistenza – fatto che dà un’impressione di qualità, in contrapposizione alle ciabatte economiche che spesso non offrono resistenza.

Software

L’applicazione creata da Energizer per interfacciarsi con la presa si chiama E Power Manager ed è disponibile gratuitamente sul Play Store. Per utilizzarla è necessario effettuare l’accoppiamento con la presa via Bluetooth dal menù di sistema di Android; dopo questa operazione è possibile impostare le prese attive e regolare i timer.

Oltre a poter attivare e disattivare a piacimento le singole prese, infatti, è possibile impostare dei timer che regolano gli orari in cui le prese sono attive: ad esempio, è possibile far sì che la presa che alimenta un televisore sia attiva solo di sera dalle 19 alle 23, in modo tale che non ci siano consumi indesiderati quando la TV non è in uso.

La schermata principale mostra l’elenco di tutte le prese disponibili e il loro stato (connessa/non connessa), toccando la presa si accede alla schermata con lo schema della multipla e le prese attualmente in uso. Le prese attive sono cerchiate di blu, mentre quelle con orari programmati sono cerchiate di verde. Le prese non attive non hanno alcun indicatore.

La schermata delle impostazioni permette di impostare un nome per la multipla (es. «Scrivania», «Sala»…) e di assegnare un nome ad ogni presa, così da ricordare più facilmente quale dispositivo venga alimentato da ciascuna.

Difetti

Il principale difetto di questa presa sta nel Bluetooth, che di quando in quando non attiva o disattiva correttamente le singole prese o addirittura non permette di connettersi. La soluzione è spegnere e riaccendere la multipla, dato che il reset del Bluetooth non sempre è efficace.

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Nonostante le porte USB eroghino 2.1A teorici, nella pratica la ricarica dei dispositivi (sia tablet che smartphone) è molto lenta usando tali porte.

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La presa utilizza lo standard Bluetooth 3.0, che richiede l’accoppiamento manuale e che consuma molta più energia rispetto allo standard Bluetooth 4.0.

Di quando in quando mi sono trovato al buio perché la ciabatta ha staccato la corrente – probabilmente per uno sbalzo – e l’ha lasciata staccata per qualche minuto, nonostante ripetuti tentativi di “rianimarla” spegnendola e resettandola.

Considerazioni

Indubbiamente la possibilità di regolare con precisione e comodità quali prese rendere attive e in quali orari fa molta gola perché permette di regolare meglio i consumi. L’implementazione lascia, però, un po’ a desiderare: l’applicazione deve ancora migliorare molto, mentre la presa stessa sembra non essere sempre in grado di rispondere effettivamente alle esigenze dell’utente.

Desta più di un dubbio l’impiego del Bluetooth 3.0: perché utilizzare uno standard vecchio e affamato di energia quando esiste il Bluetooth 4.0 LE (o Low Energy) pensato appositamente per questi dispositivi dell’Internet delle Cose? Energizer puntava, probabilmente, alla compatibilità con il numero maggiore di dispositivi possibile, ma quante persone tra i potenziali acquirenti di un dispositivo così particolare (presumibilmente persone appassionate di tecnologia) avranno uno smartphone più vecchio di 3/4 anni e, quindi, senza Bluetooth 4.0? In ogni caso, perché puntare al risparmio energetico da una parte e adottare una tecnologia notoriamente energivora dall’altra?

È inevitabile che il giudizio complessivo non sia pienamente positivo: ci sono alcune contraddizioni e alcuni spigoli ancora da limare, che altrimenti avrebbero reso questa ciabatta un prodotto eccezionale. 10 per l’idea, ma 6.5 per la concretizzazione.

In conclusione

Nonostante l’idea sia ottima, quindi, la realizzazione lo è un po’ meno. La multipla connessa di Energizer soffre ancora di molti difetti di gioventù, principalmente legati alla connessione Bluetooth che è lungi dall’essere perfetta.

La serie di multiple connesse Energizer non è ancora disponibile in Italia ma dovrebbe arrivare nel corso delle prossime settimane ad un prezzo che parte da 19.90€ per la versione a due prese. Non abbiamo ancora informazioni riguardo la disponibilità di questo modello, il cui prezzo sarà però di ben 89.90€. Un prezzo più abbordabile avrebbe sicuramente reso più semplice la diffusione di questo prodotto.