Il rapporto fra gli States e ZTE in questi ultimi tempi è stato particolarmente tormentato a causa dei vecchi scheletri relativi alla questione iraniana, questione scoppiata quando l’azienda cinese venne beccata circa due anni fa a vendere tecnologia USA nel Paese del Medio Oriente, azione che gli valse alcune sanzioni e un ban.

Ma ora c’è un punto di svolta: tutto si conclude, almeno momentaneamente, con una multa di un miliardo di dollari ai danni della compagnia di Shenzen.

A darne l’annuncio è stato il segretario al Commercio degli Stati Uniti d’America Wilbur Ross che stamattina ne ha parlato a CNBC spiegando i vari punti dell’accordo siglato con ZTE.

Riassumendo il tutto, oltre alla sanzione di un miliardo di dollari, l’azienda cinese è obbligata ad accogliere una squadra di controllo esterna impegnata a rendere conto delle operazioni interne e a eleggere un nuovo consiglio di amministrazione entro 30 giorni.

Chiare le parole di Ross al riguardo: “Implementiamo un reparto per la compliance in azienda per monitorarla in futuro” e, parlando più in generale, sottolinea pure come tale mossa politica susciti alcune aspettative positive per quanto riguarda un’intesa commerciale fra gli Stati Uniti d’America e la Cina.

Al di là di questo è curioso vedere quale sarà la risposta politica derivata da una scelta del genere, non soltanto da parte dei democratici. E intanto ZTE avrà un bel daffare nel cercare di riconquistarsi la fiducia degli States.

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