Durante una sessione tecnica tenutasi presso il Dream Stage di IFA 2025, moderata da Ferry van Saalbach, è stata presentata una panoramica delle innovazioni nell’ambito dell’archiviazione digitale intelligente. L’incontro ha visto la partecipazione di rappresentanti di primo piano del settore: Jannes Günther, Business Development Manager DACH di UGREEN, Gordon Sylin, Head of NAS Business di Intel, e Matt Christensen, Senior Software QE di Adobe. In questa mezz’ora di dibattito è emerso come il futuro dello storage sia già una realtà tangibile.

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Storage di rete e algoritmi di apprendimento automatico

I sistemi NAS (Network Attached Storage) rappresentano da tempo una soluzione consolidata per l’archiviazione digitale distribuita. Tuttavia, con l’incremento esponenziale delle capacità di storage disponibili, emerge la problematica della gestione efficiente dei contenuti digitali. Basi pensare a un dispositivo NAS con capacità di 4-8 TB o superiore, contenente migliaia di immagini, centinaia di filmati, oltre a documenti sanitari, fatture e altra documentazione.

Nonostante l’implementazione di strutture gerarchiche organizzate attraverso directory e sottodirectory, unitamente all’adozione di convenzioni coerenti sui nomi, il reperimento di specifici contenuti diventa progressivamente complesso. La ricerca di tutte le fotografie che ritraggono una persona specifica, i componenti del nucleo familiare, o la consultazione di esami clinici relativi a un determinato intervallo temporale può risultare laboriosa.

La situazione si complica ulteriormente quando si necessita di analisi comparative, come il monitoraggio dell’andamento di specifici parametri ematici nel tempo. È in questo contesto che l’intelligenza artificiale assume un ruolo determinante, sfruttando le soluzioni hardware Intel, in particolare i processori Core Ultra che equipaggiano i più recenti sistemi NAS sviluppati da UGREEN.

L’elemento chiave di questa innovazione risiede nella Neural Processing Unit (NPU), più che nell’unità di elaborazione centrale tradizionale. La NPU si occupa dell’analisi sistematica dei contenuti memorizzati, generando un indice semantico consultabile attraverso interrogazioni in linguaggio naturale. Gli utenti possono formulare richieste come “Individua tutte le immagini in cui indossavo la maglietta bianca dell’HardRock Cafe di Barcellona” oppure “Visualizza i filmati contenenti un cane marrone”.

Questo approccio garantisce velocità di elaborazione incomparabili per la capacità umana e un livello di precisione considerevolmente elevato. Il progresso risulta significativo non solo per applicazioni domestiche, ma anche per professionisti della creazione di contenuti, particolarmente nell’ambito video. L’identificazione di specifiche sequenze tra migliaia di clip relative a un evento diventa un processo immediato, liberando tempo prezioso per attività a maggior valore aggiunto.

Aspetti di cybersecurity e produttività

Un elemento cruciale riguarda l’implementazione di misure di sicurezza avanzate, dove l’AI può essere impiegata per il monitoraggio degli accessi non autorizzati. In un’epoca caratterizzata dalla proliferazione di malware ransomware – software malevoli che criptano i dati dell’utente impedendone l’accesso al proprietario legittimo fino al pagamento di un riscatto – questa funzionalità assume particolare rilevanza.

Negli ambienti produttivi, dove i progetti coinvolgono team multidisciplinari, l’integrazione dell’AI nei sistemi NAS può ottimizzare i workflow, automatizzando le operazioni ricorrenti e incrementando significativamente l’efficienza operativa.

Il vantaggio principale di questa tecnologia risiede nell’eliminazione della necessità di creare strutture di cartelle elaborate, nomenclature specifiche per i file o metadati dettagliati. Tali procedure, fino ad oggi considerate best practice per facilitare la ricerca, diventano superflue grazie alla capacità dell’AI di localizzare qualsiasi contenuto autonomamente, con un considerevole risparmio di tempo operativo.

Implementazione locale e privacy

Un aspetto fondamentale di questa soluzione è l’elaborazione completamente locale dei dati, senza trasferimento di informazioni verso piattaforme cloud esterne. Questa caratteristica rappresenta un vantaggio significativo per utenti e organizzazioni particolarmente attenti alla protezione e alla riservatezza delle informazioni.

La tecnologia descritta non rappresenta una prospettiva futura, ma una realtà commercialmente disponibile. La serie NASync iDX di UGREEN costituisce un esempio concreto di questa innovazione, equipaggiata con processori Core Ultra 5 e Core Ultra 7, configurazioni di memoria RAM da 32 o 64 GB e capacità di archiviazione fino a 196 TB attraverso gli otto slot disponibili. Questi dispositivi rappresentano i primi sistemi NAS dotati di intelligenza artificiale a integrare anche un modello linguistico di grandi dimensioni (LLM) operante localmente.