Cosa sareste disposti a sacrificare pur di avere il telefono più sottile tra le mani? È questa la domanda da cui parte il nostro confronto tra i due smartphone più estremi dell’anno: iPhone Air e Samsung Galaxy S25 Edge. Una sfida che va ben oltre i millimetri, perché qui non si tratta solo di sfoggiare un design bello da vedere, ma di vivere ogni giorno con le scelte (e i compromessi) fatte dalle relative aziende. Mentre il mercato degli smartphone si ostina a inseguire potenza, fotocamere multiple e autonomie da maratoneti, Apple e Samsung percorrono una strada completamente diversa: quella della leggerezza, del minimalismo, della portabilità. Ma…ne vale davvero la pena?
Indice:
- Video confronto tra Samsung Galaxy S25 Edge e iPhone Air
- Design e materiali: la sottigliezza come scelta radicale
- Display: la finestra che non ammette compromessi
- Prestazioni: potenza e limiti nascosti
- Autonomia: qui arrivano i compromessi veri
- Audio e connettività: chi osa, chi si ferma
- Fotocamere: semplicità, qualità, o voglia di versatilità?
- Software, aggiornamenti e user experience
- Prezzi: chi deve davvero scegliere questi smartphone?
- Conclusioni: la leggerezza ha un prezzo
Video confronto tra Samsung Galaxy S25 Edge e iPhone Air
Design e materiali: la sottigliezza come scelta radicale
Apple, con il nuovo iPhone Air, azzera quanto visto negli ultimi anni e propone un oggetto che sembra un gioiello: solo 5,64 mm di spessore e 165 grammi di peso, con scocca in titanio di grado 5 e plateau in vetro. È un inno al design che si fa notare, è una dichiarazione di stile quasi “sfacciata” e, lo ammettiamo subito, difficile da ignorare. Prenderlo in mano è piacevole: leggerissimo, quasi si fatica a sentirlo in tasca o nella borsa. Un po’ scivoloso forse, ma Apple ha puntato tutto sull’effetto “wow” e sulla solidità strutturale: nessuna flessione, nessun rischio “bendgate”, nessuna fragilità percepita, lo dimostra il test estremo di JerryRig.


Samsung risponde mettendo in campo Galaxy S25 Edge, con una filosofia simile ma un’esecuzione altrettanto spettacolare: 5,8 mm di spessore, 163 grammi, telaio in titanio e doppio vetro Gorilla Glass Ceramic e Victus 2. Anche qui lo smartphone scompare letteralmente nelle mani o addirittura nel taschino dei pantaloni, ma il design squadrato rende l’impugnatura più sicura del previsto ed alcuni piacerà sicuramente. La sensazione di solidità, nonostante la leggerezza estrema, è sorprendente. E se siete ancora preoccupati dalla troppa sottigliezza, basta un attimo per capire che Samsung ha fatto i compiti: difficile da graffiare, impossibile da piegare, resistente come pochi altri top di gamma sul mercato.
L’ergonomia, dunque, è tutt’altro che sacrificata. Anzi: Galaxy S25 Edge sorprende per comodità, anche perché le forme piatte e il peso ridotto sono una manna nella vita quotidiana. iPhone Air vince lato effetto “scenografico”, ma Samsung convince per praticità. Insomma, qui non si tratta solo di estetica, e lo vedremo ancora di più nei prossimi pragrafi.
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Display: la finestra che non ammette compromessi
Quando si compra uno smartphone ultrasottile, uno dei primi timori è che il display venga sacrificato. Niente di più sbagliato: Apple monta su iPhone Air un pannello OLED ProMotion da 6,5” a 120 Hz, con picco di luminosità di ben 3000 nits e bordi quasi invisibili. È un display che sembra stampato sul vetro, luminosissimo anche sotto il sole più aggressivo, perfetto per godersi video o fare editing delle foto. I colori sono vibranti, la fluidità delle animazioni è degna dei migliori iPhone Pro, e l’integrazione con il design rende ogni contenuto spettacolare.
Samsung non è da meno: Galaxy S25 Edge porta in dote un magnifico Dynamic AMOLED 2X da 6,7” QHD+ HDR10+, refresh rate dinamico 1-120 Hz e un picco di 2600 nits. Anche qui il colpo d’occhio è straordinario: rapporto schermo-cornice altissimo, neri profondi, colori veri e fedeli. Guardare Netflix o scrollare contenuti social è un’esperienza immersiva. La tecnologia è la solita top di Samsung, con in più la certezza di una leggibilità impeccabile in qualsiasi condizione di luce.
Insomma, in entrambi i casi, la sottigliezza non va affatto a scapito della qualità del display: Apple e Samsung dimostrano che, anche con meno di 6 millimetri, si possono mettere pannelli da primo della classe.
Prestazioni: potenza e limiti nascosti
E sotto il cofano, chi vince? iPhone Air monta il chip Apple A19 Pro a 3 nm, una vera furia nei task quotidiani e in tutte le operazioni legate alla produttività, ai social e all’editing. Tuttavia, dietro questa potenza iniziale si nasconde il primo compromesso importante: la dissipazione termica qui è soltanto passiva, senza vapour chamber, e la scocca sottile si fa sentire quando si gioca o si usa l’AI in modo intensivo. Il processore tende quindi a limitarsi per evitare surriscaldamenti, e si avvertono drop di prestazioni soprattutto in gaming o benchmark prolungati. Lato produttività e reattività generale resta comunque tra i migliori, ma agli utenti hardcore conviene orientarsi su prodotti più “classici”.
Galaxy S25 Edge risponde equipaggiando il Qualcomm Snapdragon 8 Elite for Galaxy, 12 GB di RAM LPDDR5X e memoria UFS 4.0, per una fluidità che non tradisce mai. Anche qui, durante sessioni di uso intensivo, il calore generato resta contenuto: Samsung ha lavorato bene sulla dissipazione nonostante lo spessore ridotto. In pratica, per tutte le app, i social, il multitasking e anche gaming moderato, l’esperienza è sempre molto fluida e reattiva. Sotto stress però il telefono inizia a scaldare e non poco, e l’esperienza d’uso seppur piacevole diventa comunque non al top.
In sostanza, se volete il massimo della performance in ogni situazione estrema, forse questi ultrasottili non sono per voi. Ma per la vita vera — lavoro, studio, social, foto, video, un po’ di tutto — vanno fortissimo, con Apple più “reattiva” nel quotidiano e Samsung più costante a lungo termine.
Autonomia: qui arrivano i compromessi veri
La batteria è spesso la vittima sacrificale nei progetti più estremi. iPhone Air monta una batteria da 3149 mAh: grazie all’ottimizzazione di Apple, si riesce a coprire una giornata tipo con 4 ore di schermo e un 15% di autonomia residua, sempre che non si giochi troppo o si ricorra spesso alle funzioni AI. La ricarica rapida arriva al 70% in poco più di mezz’ora, ma rallenta dopo per preservare la salute della batteria, e non aspettate la velocità di certi top Android. In sintesi: autonomia nella media, ok per l’uso moderato, un po’ sotto tono per chi fa uso pesante.
Galaxy S25 Edge offre una batteria da 3900 mAh, supportando ricarica rapida a 25W e wireless a 15W. Nella pratica, si arriva a 4 ore e mezza di display attivo, leggermente più di Air, ma la differenza si sente davvero solo nei giorni in cui serve spremere ogni minuto di schermo. Il punto è che, con il display QHD+ e il processore spinto, i consumi restano da top di gamma e la giornata intensa va gestita sempre con attenzione.
Qui la vera innovazione manca: né Apple né Samsung hanno “osato” con batterie al silicio-carbonio e chi cerca autonomia da record dovrà rivolgersi altrove. Ma entrambi riescono nell’impresa di portare a sera in una giornata di uso normale, ma non riescono ad andare oltre.
Audio e connettività: chi osa, chi si ferma
Anche sui dettagli cambia tanto: iPhone Air rinuncia all’audio stereo, montando un unico altoparlante mono. Se ascoltate molta musica, soprattutto in modalità landscape, vi mancherà parecchio il sound avvolgente. Il volume è buono e corposo, ma la profondità non è ai livelli degli altri iPhone di fascia alta. Per i contenuti social o i podcast può bastare, ma con i video la differenza si sente.
Galaxy S25 Edge invece riesce nell’impresa di offrire audio stereo nonostante lo spessore millimetrico: la profondità sonora, la resa sui bassi e la separazione dei canali sorprendono più del previsto, e rendono l’esperienza multimediale ricca e piacevole.
La connettività è al top su entrambi: S25 Edge offre 5G, Wi-Fi 7, Bluetooth 5.4, UWB e tutta la dotazione di bordo. iPhone Air risponde con un modem proprietario C1X di seconda generazione, Wi-Fi 7, Bluetooth 6 e supporto eSIM. Unico limite pratico per Apple: la totale assenza della sim fisica, che può complicare la vita in Italia, dove non tutti gli operatori sono davvero pronti alla transizione. Dal punto di vista tecnico però, la ricezione e la gestione dei dati sono sempre impeccabili, senza sorprese spiacevoli.
Fotocamere: semplicità, qualità, o voglia di versatilità?
Passando al comparto fotografico, qui davvero le scelte radicali si fanno sentire. iPhone Air propone un unico sensore posteriore da 48 MP con ottimi risultati nelle condizioni standard: colori vivi, grandissima nitidezza, video 4K ben stabilizzati. Tuttavia, per chi ama la versatilità fotografica, le rinunce sono evidenti: niente ultra wide, niente teleobiettivo, e quindi niente zoom ottico reale. Fino al 2x i risultati sono buoni, poi si affida tutto al crop, con perdita di dettaglio. Per l’utente medio basta e avanza, per l’appassionato e il creator attento, è un compromesso vistoso.
Sul fronte selfie, però, Apple sorprende con il nuovo sensore quadrato da 24 megapixel (immagini salvate a 18MP per motivi tecnici) che permette di scattare e riprendere sia in verticale che in orizzontale mantenendo sempre il massimo della qualità e senza perdere porzioni d’immagine. Con la funzionalità Center Stage alimentata dall’AI, l’inquadratura si regola in automatico seguendo le persone e allargando il campo visivo quando entra un gruppo, un tocco geniale che migliora davvero l’esperienza social e videochiamata. I selfie sono molto buoni, con dettagli realistici, anche se in alcune situazioni (luce artificiale, crop estremo) la qualità può leggermente calare.
Scatti realizzati con iPhone Air




















Samsung Galaxy S25 Edge mette in campo un comparto più “vario”: sensore principale da 200 MP — lo stesso dell’Ultra —, ultrawide da 12 MP e selfie da 12 MP, ma anche qui manca il teleobiettivo dedicato. Lo zoom si affida al crop digitale ed è efficace fino al 3x/4x, oltre inizia a perdere di qualità. La qualità delle foto è di altissimo livello, soprattutto di giorno e anche di notte grazie alla Nightraphy AI, ma i veri top di gamma Samsung restano una spanna sopra per chi cerca il massimo della versatilità. Il modello Edge però consente comunque video fino in 8K, ottimi log e profili per i creator, garantendo una flessibilità video superiore a quella dell’iPhone Air.
Scatti realizzati con Samsung Galaxy S25 Edge




















Software, aggiornamenti e user experience
Sul fronte software, Apple mantiene la sua esperienza “pulita” e solida: iPhone Air arriva con la versione più aggiornata di iOS ossia iOS 26, integrando tutte le novità viste sugli altri modelli, con transizioni rapide, interfaccia intuitiva e un parco app che sfrutta al meglio display e hardware. La user experience come sempre è perfettamente ottimizzata, l’integrazione con l’ecosistema Apple resta il vero punto di forza per chi vive già “dentro” tutto l’ambiente Cupertino.
Samsung offre Galaxy S25 Edge con Android 16 e One UI 8, promettendo ben 7 anni di aggiornamenti di sistema e sicurezza, una garanzia unica tra i produttori Android. L’interfaccia One UI ormai è una delle più complete sul mercato: funzioni AI avanzate (da Galaxy AI a multitasking intelligente), personalizzazione profonda e stabilità, con il vantaggio di avere sempre le ultime patch senza lunghe attese. Per gli utenti più smanettoni e per chi ama mettere mano a ogni dettaglio, qui non manca nulla.
Prezzi: chi deve davvero scegliere questi smartphone?
Sul listino le differenze sono nette: iPhone Air resta ancorato ai suoi 1.239 euro, e sappiamo che le offerte Apple sono abbastanza rare, mentre Galaxy S25 Edge, lanciato a 1.299 euro, ora si trova facilmente a circa 660 euro (spedito da Amazon). Se fino a ieri i due erano destinati solo agli amanti dello stile estremo e di nicchia, oggi il discorso cambia: a questa cifra, Galaxy S25 Edge diventa una scelta molto interessante per chi vuole uno smartphone sottile che si faccia notare, senza spendere un patrimonio.


Niente a che vedere con la completezza dell’Ultra o del Pro Max, ma sicuramente un’alternativa alla moda, pensata per chi cerca stile, portabilità e qualcosa di “diverso” dal solito. iPhone Air rimane invece una vera dichiarazione d’intenti e si indirizza a chi vuole il massimo minimalismo made in Apple, anche a costo di rinunce evidenti — e di un esborso importante.
Conclusioni: la leggerezza ha un prezzo
Arrivati alla fine, torniamo alla domanda iniziale: cosa sareste disposti a sacrificare per avere tra le mani uno smartphone unico, diverso dagli altri? iPhone Air e Galaxy S25 Edge sono prodotti per chi ama distinguersi, per chi cerca nell’oggetto tech qualcosa che va oltre la scheda tecnica: stile, personalità, rottura degli schemi. Accettando compromessi, soprattutto sull’autonomia e la versatilità fotografica, ma guadagnando un design fuori dal comune e una comodità d’uso semplicemente fuori dall’ordinario.
Chi cerca uno smartphone in grado di essere allo stesso tempo spettacolare, leggero, curatissimo e comodo, oggi può scegliere tra due filosofie diverse: l’estro Apple — design ultra minimalista, focus massimo sull’estetica, esperienza pura — e il pragmatismo Samsung — concretezza, portabilità, materiali top, esperienze d’uso molto buone a un prezzo finalmente alla portata. Scegliere tra i due non è solo una questione di specifiche: è proprio una scelta di stile e di identità.
Chi decide di acquistarli sa a cosa va incontro. E forse è proprio questa l’essenza di questi prodotti: non sono per tutti, ma per chi sa apprezzarli. E allora, la domanda resta: tu, per uno smartphone così, cosa saresti disposto a lasciare indietro?