Con Samsung Galaxy Note 10 in dirittura d’arrivo il colosso sudcoreano può dirsi già con un piede nell’anno nuovo, perlomeno per quanto riguarda gli obiettivi e le aspettative.

Dopo un anno pieno di novità che, al di là degli S10, ha portato una ventata d’aria fresca alla serie dei Galaxy A, emerge che Samsung possa lasciare invariati i pilastri della gamma, la struttura portante.

Questo significa nuovi modelli che nascono dagli attuali con un nome simile in tutto e per tutto. Emerge infatti dall’EUIPO (acronimo di European Union Intellectual Property Office) un file con una serie di marchi depositati, questo.

È facile intuire perciò che l’idea sarebbe quella di aggiungere un “1” all’attuale denominazione: Samsung Galaxy A10 diventerebbe così A11, Galaxy A20, A21 e via dicendo. Insomma, una soluzione facile e pratica per distinguerli meglio e capirci di più su un catalogo di prodotti ormai particolarmente denso. Non è ancora chiaro se la cosa possa toccare anche i Galaxy M, ma a questo punto c’è qualche motivo di crederlo.

Samsung e le ODM per affrontare il mercato cinese

Rimanendo sempre con un piede nel futuro, trapela anche che Samsung abbia qualche possibilità in più sul mercato cinese, uno dei suoi talloni d’Achille che in questi ultimi tempi sta combattendo parecchio.

Alcune stime parlano di importanti aspettative di crescita da parte dell’azienda sudcoreana che secondo Electronic Times spedirà ben 40 milioni di telefoni cinesi fabbricati da ODM su un totale di 300 milioni; IHS Markit parla di un 8% di ODM rispetto al totale, in crescita rispetto al 3% dello scorso anno.

L’utilizzo di ODM, acronimo di Original Design Manufacturer, ovverosia quelle aziende che progettano e producono prodotti rivenduti ad aziende terze (Samsung in questo caso) che commercializzano gli articoli col proprio marchio, è la soluzione che il colosso sudcoreano persegue per ridurre i costi e soddisfare meglio la domanda locale.

Frutto di tutto ciò sono smartphone come il Samsung Galaxy A6, venduto solo in Cina, o Samsung Galaxy A60, prodotti entrambi da ODM cinesi. Per l’immediato futuro Samsung ha reclutato un’altra società di nome Huaqin per la stessa incombenza, segno che in futuro questa possa essere la strada prescelta per affrontare meglio un determinato tipo di mercati.