Se negli ultimi anni sono stati pochi gli smartphone che hanno potuto montare un SoC Exynos, prodotto e sviluppato da Samsung, nei prossimi anni, almeno 25, nessun produttore di terze parti potrà più farlo. A porre il veto è stata Qualcomm che ha forzato la mano sulla licenza “standard essential patent” che riguarda l’utilizzo delle reti 2G, spegnendo sul nascere le velleità di espansione del colosso sud coreano.

Il produttore californiano, che si è appoggiato a Samsung per lo sviluppo e la realizzazione del nuovo Snapdragon 835, non ha visto di buon occhio la possibilità di trovarsi un nuovo concorrente che in più di una occasione ha dimostrato di essere in grado di realizzare SoC più performanti di quelli Qualcomm.

È dunque comprensibile che il chipmaker statunitense abbia fatto leva sugli accordi commerciali e sulle licenze concessem che in futuro permetteranno a Samsung di utilizzare i chipset Exynos solamente per gli smartphone Samsung.

A portare alla luce la questione è stata la Fair Trade Commission, che ritiene irragionevoli i vincoli posti da Qualcomm che però è decisa a dare battaglia per fa valere le proprie ragioni, forte del contratto firmato da Samsung.

Aggiornamento del 27 marzo 2017: Qualcomm, attraverso delle dichiarazioni ufficiali, nega di aver mai impedito a Samsung di vendere i suoi SoC Exynos a partner terzi. Potete dare uno sguardo allo statement qua sotto:

“Qualcomm has never stood in the way of Samsung selling chips to third parties, and nothing in our agreements has ever prevented Samsung from doing so. Any statement to the contrary is false.”