Ulefone Vienna è tra gli ultimi smartphone annunciati dalla casa cinese a portare il nome di una delle grandi capitali europee e il nome non sembra essere scelto casualmente: così come la città austriaca è famosa per i suoi compositori e musicisti ed è tuttora sede dell’orchestra che suona il concerto di Capodanno, così anche Ulefone Vienna punta sull’aspetto musicale proponendo un comparto audio decisamente sopra le righe.

Video recensione di Ulefone Vienna

Hardware & Telefonia

Ulefone Vienna è uno dei tanti smartphone equipaggiati con un processore octa-core MediaTek MT6753 operante a 1.3GHz. Vista la vocazione multimediale del dispositivo sono presenti 3GB di memoria RAM e ben 32GB di memoria interna, espandibile tramite microSD rinunciando alla seconda SIM.

Sul fronte della multimedialità troviamo una fotocamera da 13 megapixel (con interpolazione a 16 megapixel) con doppio flash LED sul retro e una da 3 megapixel sul fronte, oltre a DAC e amplificatore discreti prodotti da NXP che Ulefone chiama genericamente “NXP Smart Audio PA”, senza specificare in alcun modo quali sono i chip coinvolti (TFA9887/TFA9890?). Le prestazioni sono comunque mediocri rispetto ad altri chip: risposta in frequenza di 20-20.000Hz, sensibilità di 109dB e distorsione armonica totale (THD) <0,01% – valori di certo non stupefacenti e lontani da quelli che vengono solitamente proposti in apparati specifici per l’ascolto della musica, ma comunque discreti in uno smartphone dal costo inferiore ai 200€.

La connettività rientra nello standard: WiFi 802.11b/g/n, Bluetooth 4.0 e LTE (compresa la famigerata banda 20). La batteria integrata e non rimovibile ha capacità di 3250mAh. È presente anche un emettitore di infrarossi per controllare i vari dispositivi che supportano tale tecnologia (es. televisori, lettori DVD/Blu-ray, ecc) e un lettore di impronte sul retro. Sul lato sinistro si trova un tasto aggiuntivo: con una pressione prolungata avvia una registrazione audio, con due pressioni apre l’applicazione fotocamera (e scatta una foto con una pressione all’interno di questa), con una pressione breve durante una chiamata avvia la registrazione della stessa.

Stranamente, visto il processore adottato, si nota un netto riscaldamento intorno alla fotocamera sul retro quando si mette il dispositivo sotto stress: i dispositivi con MediaTek MT6753 sono solitamente abbastanza freschi e questo è quindi un dato che porta a pensare ad una mancata ottimizzazione della dissipazione del calore.

Parte telefonica & Antenne

Sul fronte della telefonia Ulefone ha sempre fatto bene e anche in questo caso non emergono problemi di alcun tipo: il telefono gestisce bene i passaggi di cella, ha una buona ricezione e offre una qualità delle chiamate abbastanza elevata. Anche con il WiFi non si segnalano problemi particolari.

Ergonomia, Design & Materiali

Ulefone Vienna è disponibile in quattro colori: nero, bianco, argento e rosa. Il design si discosta un po’ da quello che abbiamo visto finora da Ulefone, “ispirato” ad Apple, e abbraccia una filosofia più indipendente. Le linee rimangono molto curve, col retro bombato che aiuta lo smartphone a rimanere saldamente e comodamente in mano nonostante le dimensioni generose di 153.5 x 77.85 x 8.6 mm (che evidenziano anche una scarsa ottimizzazione delle cornici) e il peso di 156g, abbastanza contenuto.

Ulefone Vienna 2

Strana la scelta di evidenziare la parte bassa con una scanalatura, dal momento che all’interno non sono presenti antenne né altri elementi che potrebbero aver bisogno di una distinzione – tanto più che la cover posteriore è in plastica e non in metallo, come erroneamente riportato da alcune testate.

La qualità costruttiva è la tipica di Ulefone: il dispositivo è abbastanza solido e i materiali sono di qualità discreta; per essere un dispositivo che costa circa 160€ l’Ulefone Vienna emerge come uno smartphone ben costruito e abbastanza solido. Buona anche la riparabilità: smontare il telefono è semplice (basta rimuovere due viti sul lato inferiore) e accedere alle varie componenti interne non è un problema.

 

Come tutti gli smartphone con diagonale dello schermo di 5.5 pollici, anche Ulefone Vienna può non essere semplicissimo da maneggiare per tutti con una mano; sono in particolare le cornici superiore ed inferiore ad essere abbondanti e a costituire il maggiore ostacolo ad un uso semplice con una mano del dispositivo – siamo ben lontani dai livelli di ottimizzazione visti con Elephone P9000.

Da notare che i tre tasti sul bordo inferiore non sono retroilluminati e quello che dovrebbe essere il tasto “applicazioni recenti” è in realtà un banale tasto menù.

Display, Audio & Multimedia

Il pannello impiegato su Ulefone Vienna è di tipo IPS e ha risoluzione Full-HD (1920×1080). La diagonale di 5.5 pollici fa sì che la densità sia pari a 400DPI. Come da tradizione Ulefone abbiamo un pannello di buona qualità, con bianchi bilanciati e neri non troppo profondi; i colori sono in generale molto saturi e brillanti: piacevoli, sì, ma non sempre realistici, soprattutto se si vuole ottenere un buon livello di fedeltà per valutare le fotografie scattate col dispositivo. Gli angoli di visuale sono discreti e così anche la luminosità, buona al livello massimo ma non del tutto convincente al minimo.

La regolazione automatica della luminosità è molto lenta: sono necessari parecchi secondi prima che lo smartphone regoli autonomamente la luminosità e questo fa sì che tale funzione sia estremamente meno utile e pratica di quanto potrebbe e dovrebbe.

Ulefone Vienna 3

L’altoparlante suona incredibilmente e inaspettatamente bene: il suono è chiaro e pulito, con anche un accenno di bassi che rende l’ascolto di qualche brano musicale un’esperienza meno dolorosa e traumatica di quanto può accedere sulla stragrande maggioranza degli smartphone non di fascia alta. Difficile capire, a questo punto, perché l’azienda abbia posizionato l’altoparlante sul lato posteriore del dispositivo anziché sul lato inferiore come ha fatto, peraltro, già con Be Touch e Paris.

Il suono in cuffia è effettivamente molto migliore rispetto a quello della stragrande maggioranza dei telefoni: il confronto con i dispositivi MediaTek senza DAC discreti è semplicemente impietoso, mentre il confronto con dispositivi con processori Qualcomm Snapdragon che sfruttano il DAC integrato mostra che c’è una migliore dinamica, un migliore controllo dei bassi e una migliore definizione del suono. Ulefone Vienna non è esattamente il sogno di un audiofilo, ma permette di accedere ad un audio di qualità superiore ad un prezzo contenuto.

Fotocamera

Il sensore del modulo fotocamera principale, posto sul retro, ha risoluzione reale di 13 megapixel, che vengono poi portati a 16 megapixel via software utilizzando l’interpolazione. Il sensore è prodotto da Panasonic e dovrebbe fornire prestazioni elevate anche in condizioni di bassa luminosità, almeno teoricamente. Nella pratica, invece, le prestazioni sono appena discrete. La gamma dinamica è ridotta, la capacità di catturare dettagli è influenzata dalla grande quantità di rumore d’immagine e la resa cromatica peggiora nettamente in condizioni di luce non ideali.

Ulefone Vienna 4

Insomma, Ulefone Vienna non spicca in positivo per quanto riguarda l’aspetto fotografico, che è considerabile sufficiente e poco più. Un maggiore lavoro su questo fronte avrebbe garantito risultati senz’altro superiori e più apprezzabili.

Purtroppo, poi, sembra che Ulefone non sia in grado di non mentire sulle specifiche dei suoi dispositivi: come con Ulefone Be Touch 2 aveva mentito sulla capacità della batteria e su altri elementi, così con Ulefone Vienna viene riportato che il sensore anteriore sia da 5 megapixel quando è, in realtà, da 3 megapixel. Scattare fotografie impostando la risoluzione a 5 megapixel restituisce file con risoluzione 2048×1536 – il cui prodotto fa 3.145.728, ovvero 3 megapixel. Non è ben chiaro perché mentire quando è così facile provare che i dati sono falsi.

Batteria & Autonomia

Ulefone Vienna è dotato di una batteria da 3250mAh: disassemblando il dispositivo si riceve una parziale conferma di ciò in quanto quella è la capacità stampata a macchina sulla batteria, ma non c’è poi la controprova via software poiché il sistema operativo non segnala alcuna capacità.

L’autonomia offerta è buona: con un uso moderato è possibile arrivare a due giorni di utilizzo, mentre un uso intenso non porta a dover ricaricare lo smartphone a metà giornata. Ulefone Vienna è quindi equilibrato su questo fronte.

Ulefone Vienna 5

Ulefone dichiara che il telefono supporta la “ricarica rapida a 5V/1.5A”, che è però tutto fuorché rapida: sono necessarie circa 2 ore e mezza perché il telefono vada dal 15% al 100%, dunque il tempo effettivo di carica dallo 0% al 100% è superiore alle 3 ore.

Software

Nonostante il mondo MediaTek si stia spostando verso Android 6.0 Marshmallow (a “solo” 6 mesi dal lancio), Ulefone Vienna rimane saldamente ancorato ad Android 5.1 Lollipop. Ancora una volta troviamo le modifiche canoniche di MediaTek senza particolari aggiunte da parte di Ulefone, che ha inserito soltanto un launcher differente (Ibingo) senza launcher e con delle icone modificate. A proposito di icone, Ulefone è tra i pochi produttori a modificare le icone di default delle applicazioni di sistema come calendario e fotocamera, portandole al Material Design come le altre e non lasciandole allo stadio di Jelly Bean.

Nonostante il software pressoché intoccato, non mancano i difetti. Il tempo di avvio è molto lungo a causa della famigerata schermata “ottimizzazione applicazioni”, che richiede anche diversi minuti per scomparire. Un bug piccolo, ma piuttosto fastidioso riguarda la fotocamera: capita spesso che il tutorial iniziale venga replicato all’apertura, segno di un malfunzionamento dell’applicazione. Sono poi presenti blocchi saltuari, che vanno da un “semplice” rallentamento del sistema nel suo insieme al blocco completo di alcune applicazioni, che costringe al riavvio del terminale. Un problema che ho riscontrato spesso sulla mia unità, poi, è quello del Play Store che non permette di scaricare le applicazioni poiché restituisce l’errore -504: è possibile che si tratti di un difetto esclusivo della mia unità, ma si presenta in maniera costante.

Ci sono anche aspetti positivi, poiché Ulefone Vienna è molto fluido (anche se non come Paris) in tutte le operazioni che svolge. Questo è un po’ il marchio dell’azienda, però, quindi ci si poteva aspettare che fosse così anche in questo caso.

Browser Web

Il browser predefinito è quello risalente a Jelly Bean: la cosa migliore è usare un browser alternativo. L’esperienza di navigazione non è negativa poiché è sufficientemente fluida e veloce, ma ormai si sente qualche acciacco.

Gaming

Nelle sessioni di gioco emergono buone qualità di questo dispositivo, in grado di supportare con un’ottima fluidità tutti i principali titoli – seppur con qualche limite dettato dalla potenza comunque non esuberante del processore.

In conclusione

Se volessimo tracciare un profilo di Ulefone Vienna, potremmo dire che è uno smartphone dalle buone potenzialità che però non sempre vengono espresse del tutto; il prezzo ridotto (~150€ su TomTop.com, ad esempio) gioca a suo favore e le peculiarità che presenta – come una qualità superiore dell’audio rispetto ai suoi diretti concorrenti – lo distaccano un po’ dalla massa, ma non lo fanno realmente stagliare nel maremagnum di dispositivi. È uno smartphone come tanti altri con qualche piccola aggiunta e non quella rivoluzione che sembra voler far passare il produttore. In conclusione, quindi: bene, ma forse si sarebbe potuto fare meglio.

Pagella

7
Display
7.3
Ergonomia
7.6
Hardware
7.2
Software
8
Batteria
6.4
Fotocamera
6.5
Qualità/prezzo
6.5
Materiali
7.5
Audio
7.3
Esperienza Utente
7.1

Si ringrazia TomTop.com per averci fornito il dispositivo oggetto della prova.