La tecnologia Qualcomm Quick Charge è stata tra le primissime a portare sul mercato il concetto di ricarica rapida, un modo per abbattere il tempo di ricarica in un mondo in cui gli smartphone faticano ad arrivare a sera con l’autonomia residua. Recentemente l’azienda californiana ha introdotto sul mercato la terza revisione della tecnologia, la Qualcomm Quick Charge 3.0, che differisce per pochi – ma importanti – punti rispetto alla Qualcomm Quick Charge 2.0.

Il confronto Quick Charge 2.0 vs Quick Charge 3.0 è spontaneo: le differenze più grandi tra le due tecnologie sono relative alla regolazione della tensione, che costituisce forse il più grande vantaggio offerto da queste tecniche perché permette di offrire maggiore potenza con un’efficienza complessiva molto elevata. Scopriamo quindi insieme quali sono le differenze nel nostro confronto Quick Charge 2.0 vs Quick Charge 3.0.

 

Qualcomm Quick Charge 2.0

La Qualcomm Quick Charge 2.0 prevede che la ricarica avvenga a 5V, 9V o 12V: quando il dispositivo viene collegato al caricatore si verifica uno scambio di informazioni tra i due nel quale il dispositivo da ricaricare specifica quale tensione (V, volt) utilizzare per la ricarica, così che l’alimentatore possa erogare corrente a tale tensione. Non ci sono, poi, variazioni durante il processo di ricarica: la tensione rimane costante e a variare è solo la corrente (A, ampere), esattamente come avviene con gli alimentatori “normali” che erogano corrente a 5V e variano solo gli ampere.

Il vantaggio sostanziale che si ottiene nell’utilizzare una tensione maggiore è che è possibile erogare più potenza (W: watt; W = V x A) senza utilizzare correnti elevate e con un’efficienza complessiva più elevata, abbattendo quindi i tempi di carica in maniera “intelligente”. Erogare 10W a 5V implica una corrente di 2A, che scende a 1.1A se si utilizza una tensione di 9V e ad appena 0.83A nel caso dei 12V. La quantità di potenza che viene erogata varia nel tempo, indipendentemente dalla tensione: più la batteria è carica, meno potenza viene erogata (e più lenta è la ricarica: sopra l’80% è lentissima!).

L’aspetto negativo dell’innalzamento della tensione che molti hanno evidenziato è che le batterie potrebbero danneggiarsi poiché sottoposte ad uno stress maggiore rispetto alla ricarica tradizionale a 5V poiché verrebbero ricaricate con una tensione superiore a quella data dalle specifiche. Non sono poi disponibili dati certi e pubblici riguardo a come la corrente venga gestita all’interno dei dispositivi: la tensione è convertita in una corrente maggiore? Viene erogata corrente alla batteria a tensioni superiori? Non ci sono risposte sicure, ma Qualcomm ci ha rassicurato (nell’intervista che trovate nella seconda pagina) circa il fatto che non ci sono rischi particolari per le batterie.

Qualcomm Quick Charge 3.0

La novità più importante della Qualcomm Quick Charge 3.0, come avevamo già spiegato nell’articolo dedicato, è la variazione della tensione a passi di 200mV. Non abbiamo più, quindi, una negoziazione singola della tensione quando il dispositivo viene collegato, ma piuttosto una comunicazione continua tra dispositivo da ricaricare e alimentatore grazie alla quale il valore della tensione viene variato nel tempo: questo avviene grazie ad un algoritmo chiamato INOV (Intelligent Negotiation for Optimum Voltage).

Anziché operare solo ai valori fissi di 5V, 9V e 12V, quindi, nei dispositivi compatibili con la Qualcomm Quick Charge 3.0 la tensione può assumere tutti i valori compresi tra 3.6V e 20V che sono multipli di 200mV: questo significa che i valori possibili sono 3,6V, 3,8V, 4,0V, 4,2V, …, 19,4V, 19,6V, 19,8V e 20V. Nella pratica, però, la maggior parte dei caricabatterie in commercio eroga corrente tra i 5V e i 12V poiché i dispositivi richiedono solitamente tensioni fino ai 12V.

L’obiettivo è aumentare l’efficienza del trasferimento, variando la tensione in maniera tale da poterla ridurre quando è necessario erogare minore potenza e ridurre conseguentemente gli effetti negativi sulle batterie – in primis la produzione di calore.