Sono passati pochi giorni dalla presentazione dei nuovi lettori di impronte digitali di Qualcomm, uno dei quali potrà essere integrato al di sotto dei display. Si tratta di una tecnologia molto attesa dai produttori e che il chipmaker californiano ha mostrato su uno smartphone Vivo, ma sembra che l’attesa sia destinata a essere ancora lunga.

Ad affermarlo è l’analista cinese Ming-Chi Kuo di KGI Securities, secondo cui la tecnologia presentata da Qualcomm rappresenta un significativo passo in avanti ma non è ancora perfetta. Sembra infatti che la velocità e i tempi di risposta dei nuovi scanner rappresentino ancora un grosso problema, mentre il riconoscimento attraverso il display avverrebbe in maniera corretta.

In particolare la tecnologia ultrasonica di Qualcomm sarebbe in grado di distinguere tra impronte reali e cloni artificiali ma ci sarebbe comunque un ampio margine di miglioramento. Sembrano però esserci incertezze sulla fattibilità della produzione di massa, in quanto il nuovo lettore di Qualcomm richiede l’utilizzo di schermi OLED e di vetri frontali particolarmente sottili, due soluzioni che non sono presenti su un gran numero di smartphone.

Le analisi di mercato confermerebbero inoltre lo scarso interesse degli utenti per queste soluzioni, visto che nella maggior parte dei casi un lettore di impronte collocato sul retro è apprezzato e sufficiente. La produzione di massa del nuovo sensore potrebbe dunque richiedere più tempo del previsto, e dovrebbe essere comunque molto limitata, almeno nel periodo iniziale.