Se i primati attribuibili all’ultimo flagship killer non fossero abbastanza, tra notch e back cover in vetro, in queste ore se n’è palesato un altro: OnePlus 6 è il primo smartphone dell’azienda a supportare i seamless updates, letteralmente aggiornamenti senza interruzioni.

L’anglicismo riguarda, ovviamente, il sistema del robottino verde che si occupa di animare quella scheda tecnica colma di specifiche al top. Gli OTA della OxygenOS vengono scaricati e aggiornati in background, evitando la costrizione di lasciare inattivo lo smartphone un certo lasso di tempo per iniziare e ultimare il processo di aggiornamento.

OnePlus 6 può essere quindi utilizzato normalmente mentre gli OTA vengono installati in background. L’unica, naturale, concessione è un riavvio che sarà richiesto al termine delle operazioni per “scambiare” il sistema precedente con quello aggiornato. Una comoda feature lanciata da Google nel 2016 che tuttavia produttori del calibro di Samsung non hanno ancora abbracciato.

L’unico inconveniente è rappresentato dallo spazio occupato dal sistema, maggiore rispetto al passato. Per una buona fetta degli utenti potrebbe non rappresentare un problema, soprattutto per coloro che sceglieranno il nuovo taglio da 256 GB di memoria interna.

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