Google ed Apple, dopo aver annunciato pubblicamente una partnership a quattro mani per realizzare un sistema di tracciamento del Coronavirus a partecipazione volontaria, stanno lavorando alacremente per sviluppare questa tecnologia il prima possibile. Entrambe le aziende integreranno questo sistema a livello dei propri sistemi operativi, ed il colosso di Mountain View fa sapere che esso sbarcherà su Android tramite i Google Play Services.

Nei prossimi mesi, già a partire da maggio, entrambe le aziende daranno via alla fase 1, dove il sistema di API a cui stanno lavorando verrà reso disponibile alle agenzie pubbliche del settore sanitario per creare applicazioni pensate per il tracciamento. Successivamente, all’avvio della fase 2, il sistema di tracciamento sarà completamente integrato a livello del sistema operativo.

Tracciamento tramite Google Play Services

La scelta di fare affidamento sui Google Play Services permette a Google di completare queste fasi senza il rilascio di un aggiornamento di sistema completo. Questi, essendo strettamente legati ad Android e alle funzionalità dell’ecosistema Google, sono costantemente aggiornati e perfettamente ottimizzati.

Inoltre, sfruttando i Google Play Services, anche smartphone vecchi potranno utilizzare la nuova funzione una volta resa disponibile, in quanto disponibile da Android 6.0 Marshmallow in su. In questo modo Google mette da parte le lungaggini spesso dovute al lavoro degli operatori telefonici e dei vari OEM – molto spesso il vero collo di bottiglia per quanto riguarda la propagazione di aggiornamenti di sistema -, gestendo il tutto internamente.

Ma come verranno gestiti i molti telefoni che non sfruttano i Google Play Services, come ad esempio i nuovi smartphone di Huawei? In questo caso Google renderà disponibile un framework pubblico per tutte le compagnie che vorranno implementare il sistema di tracciamento anonimo sviluppato con Apple.