Che il modo di procedere di Google sul fronte hardware non sia tra i più leggibili del panorama tecnologico è un pensiero che hanno in molti. L’unica persona in grado di schiarire un minimo le idee ad appassionati e addetti ai lavori è Sundar Pichai, CEO di Google di Alphabet, ospite in un podcast dei colleghi di theverge.com.

Sundar Pichai: “Fare hardware non è per nulla semplice”

La chiacchierata con il “boss” di una tra le società più grandi e importanti al mondo è stata parecchio lunga e ha toccato una manciata di argomenti tra cui il presente ed il futuro della linea Google Pixel, le cui vendite non sarebbero confortanti e, peraltro, di recente ha dovuto incassare gli addii pesanti di Mario Queiroz e Marc Levoy. “Le vendite dei Pixel sono allineate alle aspettative?”

“Negli ultimi due anni abbiamo concentrato i nostri sforzi sull’integrazione: abbiamo acquisito Nest e la divisione mobile di HTC, per cui si è resa necessaria una sorta di fusione tra hardware distinti fino a qualche tempo prima. Questo ci ha tenuto impegnati a lungo, abbiamo costruito. Fare hardware non è per nulla semplice e servono dei componenti per sviluppare i quali occorre molto tempo, come quelli che fanno uso di silicio, i display o le fotocamere. Gli investimenti sull’hardware fanno parte dei nostri programmi, ma serve tempo. Penso che finora abbiamo compiuto molti progressi”.

È curioso come Pichai ponga tanta enfasi sul tempo speso ad amalgamare le società acquisite con i progetti di Google, come se questa non fosse una realtà grande e navigata al punto da poter portare avanti più progetti parallelamente. Comunque, ha aggiunto, “i Pixel non sono in discussione, al di là di quanto possa apparire cupa la situazione attuale”.

Google lavora su SoC proprietari?

Sui Google Pixel di fascia alta Pichai afferma che l’azienda “ci sta mettendo parecchio impegno” ma “saranno necessari due o tre anni affinché gli investimenti più ingenti mostrino i frutti”. A cosa si riferisca, ovviamente, non è dato saperlo, ma più di un indizio ha puntato nella direzione dei SoC che da un certo punto in poi potrebbero essere prodotti in casa, “alla Apple”, con il beneficio di allentare la dipendenza da Qualcomm e di poterli differenziare in base alla destinazione d’uso dei prodotti.

Non è ancora tempo per i Google Pixel di essere profittevoli

Google inoltre vuole metter su una divisione hardware capace di sostentarsi. Attualmente i Google Nest forniscono risultati economici soddisfacenti, ma lo stesso non si può dire per la linea Google Pixel, sulla quale l’azienda “sta investendo per assicurargli un futuro migliore”. Pichai ha anche speso qualche parola per affermare che la “diversità rappresentava e rappresenta un valore fondamentale per Google”, in contrasto con le proteste documentate da NBC News di recente. “Probabilmente non abbiamo mai investito tanto nella diversità quanto adesso”, ha concluso.

Google e il COVID-19

Un passaggio il CEO lo ha riservato anche sul momento storico attuale, con il mondo falcidiato dalla pandemia da COVID-19:

“Da subito abbiamo deciso di metterci a disposizione nei settori in cui la nostra esperienza avrebbe potuto essere utile. […] Vogliamo fare tutto il possibile per aiutare il governo USA ad avere la meglio sul virus. […] Abbiamo consegnato più di un miliardo di dollari tra sovvenzioni ad organizzazioni per la tutela della salute pubblica, crediti pubblicitari alle piccole e medie imprese, ci siamo impegnati sul fronte dei dispositivi di protezione individuale e ovviamente abbiamo supportato le scuole attraverso Google Meet e abbiamo distribuito Chromebook“.

A seguito delle restrizioni alla libertà individuale decise da molti Paesi per contenere la diffusione del virus, Google Maps ha subito delle ripercussioni “particolarmente gravi” in termini di visite e di conseguenza anche l’indotto composto dagli annunci pubblicitari. Pichai ha però ammesso che nelle ultime settimane c’è stato un afflusso notevole su Google Maps da parte di utenti alla ricerca di informazioni sulle attività locali, sui servizi e per vedere quali attività avessero riaperto.

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