Quasi tutti gli smartphone top di gamma di ultima generazione supportano la ricarica rapida. Attualmente sul mercato esistono un gran numero di tecnologie destinate al cosiddetto “fast-charging” (Qualcomm Quick ChargeOppo VOOC etc) che svolgono tutte il medesimo compito: consentire alle batterie di immagazzinare energia il più velocemente possibile.

Alcuni ricercatori hanno recentemente studiato il fenomeno della ricarica rapida ed hanno conferito una base scientifica a ciò che tutti noi sapevamo da tempo, ovvero che caricare una batteria troppo velocemente contribuisce a creare dei danni alla batteria stessa.

Grazie ad alcune tecniche di indagine all’avanguardia gli scienziati hanno notato che, a causa della ricarica rapida, gli elettrodi vengono danneggiati (si formano dei veri e propri buchi) e la struttura interna destinata all’immagazzinamento dell’energia finisce per deteriorarsi in maniera irreversibile.

Senza entrare nel dettaglio tecnico della discussione vi basti sapere che in questo modo la capacità della batteria diminuisce (per via dei danneggiamenti sopracitati) ad una velocità molto elevata: un processo di ricarica più lento, viceversa, impiegherebbe molto più tempo per causare gli stessi danni.

Lo studio in questione è disponibile qui. Come già accennato, il fatto che la velocità di ricarica fosse direttamente proporzionale alla velocità di deterioramento delle batterie era già noto.

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