Probabilmente la tecnologia Liquid Lens non è conosciuta da molti di voi, nonostante non faccia parte delle scoperte recenti. È stata messa a punto una ventina di anni fa dal fisico francese Bruno Berge per offrire un’alternativa alla messa a fuoco ottenuta via software o tramite movimenti meccanici delle lenti.

Le fotocamere dotate della tecnologia Liquid Lens riescono a cambiare il punto di fuoco in modo repentino e con una precisione sconosciuta ai sistemi motorizzati grazie ad una miscela di olio e acqua che può modificare la forma della lente – e dunque il punto di fuoco – se caricata elettricamente. Niente parti mobili negli obiettivi che ne fanno uso nonostante si preservi la possibilità di zoomare le immagini, il che riduce le dimensioni ed i costi di produzione.

La trovata, capirete, si presta bene ad essere impiegata sui dispositivi compatti per eccellenza come gli smartphone, ma finora diverse ragioni ne hanno limitato il campo di applicazione alle fotocamere. Secondo indiscrezioni, però, la tecnologia è destinata ad arrivare lì dove dovrebbe grazie alla “testardaggine” innovativa di Huawei che avrebbe richiesto un brevetto per l’applicazione sui cellulari già nello scorso dicembre.

La stessa voce ha riferito che Huawei starebbe sviluppando un modulo a più fotocamere capace di sfruttare proprio la tecnologia Liquid Lens. Prendendo per buone queste informazioni, le informazioni emerse danno l’arrivo della tecnologia a bordo della serie Huawei P50 e quindi a partire dal prossimo anno nel settore smartphone di Huawei.