Nella giornata di ieri ho pubblicato un articolo sul fatto che Google starebbe migrando verso una politica in stile Apple, che prevede aggiornamenti parziali ai vecchi modelli. Si trattava di deduzioni formulate a partire dal manuale ufficiale della gamma Nexus, dove è riportato che alcune funzioni sono esclusive del Nexus 5, ma non c’era una conferma ufficiale e definitiva da parte di Google. Oggi quella conferma è arrivata, almeno in parte.

In un’intervista coi ragazzi di The Verge, infatti, Google ha confermato (per bocca di Matias Duarte e dei “supercapi” che si occupano di Android) che il launcher del Nexus 5 non sarà disponibile per Nexus 4, almeno inizialmente (per maggiori informazioni fate riferimento al nostro articolo). Non è chiaro cosa questo voglia dire, poichè significa che potrebbe arrivare in futuro (ad esempio con un aggiornamento ad hoc oppure tramite Play Store) così come che potrebbe non arrivare affatto.

Il problema del launcher, però, è secondario. Devo fare un mea culpa a questo proposito, poichè dai commenti dello scorso articolo risulta evidente che non mi sono spiegato correttamente. Che importanza ha un launcher quando su Android si effettuano porting e si caricano file APK senza problemi? Ovviamente nessuna. Non è il fatto che ci sia la pagina dedicata a Google Now ed altre piccolezze sul launcher del Nexus 5 e che non ci siano sul Nexus 4 a creare un problema, perchè di fatto non lo è.

Il problema sostanziale è un altro e riguarda tanto l’ormai acclarato cambio di rotta quanto la promessa, più implicita che esplicita in realtà, di avere sempre tutti gli ultimi aggiornamenti e le ultime funzioni sul proprio Nexus – e con “sempre” si intende, chiaramente, nel periodo di supporto di 18 mesi che Google da sempre offre.

Certamente Google è libera di fare quello che vuole: il prodotto è suo e può agire come meglio crede, che ci piaccia o no. Il “don’t be evil” non si applica in questo caso. Google non è una ONLUS che fa beneficenza e ci regala Android perchè vuole migliorare il mondo (o almeno, non è questo il motivo principale). Non è la Free Software Foundation, che si batte per ragioni etiche e che crede fortemente che ci sia un altro modo di fare le cose. Google produce Android e i dispositivi Nexus per fare soldi. “Dov’è la novità?”, direte (giustamente!) voi.

La novità sta nel fatto che questo prevede anche cambi di politica che lasciano leggermente indietro, anche se per questioni marginali, utenti che non hanno acquistato l’ultimo modello. Il problema è che una volta eseguita questa operazione per il launcher e Google Now, perchè non potrebbe essere estesa anche ad altro? Forse è presto per fasciarsi la testa, ma sicuramente mettere le mani avanti quando si vede una buca nella quale si potrebbe cadere non è cattiva cosa.

Non si vuole creare allarmismo, nè fare sensazionalismo, nè attirare più visite con notizie dalla dubbia veridicità. Si vuole far riflettere e discutere insieme (magari civilmente e senza insulti gratuiti) su alcune tematiche che appassionano tutti noi e che rivestono una certa importanza, proprio perchè sono l’oggetto della nostra passione. Per molti non cambierà nulla, ma per quelli che tengono alle questioni di principio ed ai valori come me cambia molto.