Lo scorso anno Verizon è stata sanzionata dall’FCC per aver “iniettato” informazioni nel traffico dei propri abbonati, così da poterli monitorare senza il loro consenso.

Pare che tale pratica sia adottata anche da altre aziende e che sia possibile recuperare facilmente il numero di telefono, la localizzazione e altri dettagli di ciascun utente.

A rivelarlo è stato Philip Neustrom, co-fondatore di Shotwell Labs, che ha pubblicato un apposito post (lo trovate seguendo questo link) con cui ha reso noto di aver trovato un paio di siti Web che, se visitati attraverso un dispositivo mobile, sono in grado di recuperare vari dettagli (il nome completo dell’utente, il codice postale dell’indirizzo di fatturazione, l’attuale posizione, ecc.).

Si tratterebbe di una soluzione simile a quella usata da Verizon (Unique Identifier Header) e da altri operatori telefonici e per il cui utilizzo ora l’FCC richiede un’espressa autorizzazione da parte degli utenti.

Questo tipo di strumenti potrebbe essere molto utile per esempio a un dirigente che desidera sapere se i propri dipendenti si trovino effettivamente nei luoghi in cui dovrebbero essere e tra le aziende che ne fanno un simile utilizzo (con il consenso dei propri impiegati) troviamo Payfone.

Pare, tuttavia, che gli operatori telefonici non siano molto attenti a verificare che gli utenti abbiano effettivamente prestato il consenso alla raccolta dei propri dati e sono in tanti a ritenere che sia molto alto il rischio che questa enorme mole di informazioni possa essere venduta al miglior offerente o a chi ne ha bisogno per determinati scopi.

Con buona pace della privacy.