Il debutto di Iliad in Italia, come già anticipato, potrebbe veramente slittare alla primavera 2018. Secondo quanto trapelato la formazione del nuovo team italiano starebbe procedendo un po’ a rilento: mancherebbe ancora la figura chiave, ossia il CEO.

Il CEO (o Amministratore Delegato) non sarebbe infatti ancora stato scelto, anche se le voci sembrano puntare su un manager di giovane età (siete ancora in tempo per candidarvi magari… NdR). Dubbi anche sulla scelta del nome definitivo: identificato inizialmente come ho.mobile, non è detto che sarà veramente questa la denominazione del nuovo operatore.

Mentre prosegue la limatura dei dettagli dell’accordo riguardo il roaming sotto rete Wind Tre, la compagnia starebbe portando avanti anche colloqui con OpenFiber e TIM per un possibile interesse sulla rete fissa: come annunciato però lo scorso settembre dall’AD Maxime Lombardini non è una priorità.

Secondo quanto riportano CorriereComunicazioni e Tariffando sarebbero stati definiti i call center in outsourcing per informazioni e assistenza: questi dovrebbero essere localizzati a Roma e a Taranto, con la formazione del personale già a buon punto; dovrebbero far parte del gruppo Teleperformance, che conta 340 sedi in 74 Paesi del mondo e oltre 216.000 persone tra dipendenti e collaboratori (nelle sedi di Roma e Taranto conta quasi 3000 operatori).

Per ora non sono molte le informazioni che circolano sull’atteso debutto di Iliad in Italia, ma contiamo di ottenere maggiori dettagli più avanti.