Quando una compagnia viene multata si presume che la sanzione sia abbastanza elevata da consigliare maggiore attenzione da parte di chi la riceve. Non sarà certamente il caso di WhatsApp, la nota app di messaggistica istantanea, che ha ricevuto una sanzione davvero irrisoria da parte dell’Autorità Garante della Concorrenza e del Mercato (AGCM).

Il provvedimento è stato emesso nella riunione dello scorso 10 gennaio ed è relativo a un provvedimento emesso nei confronti di WhatsApp nel mese di maggio dello scorso anno. WhatsApp era stata riconosciuta colpevole dell’uso di clausole vessatorie dei Termini di Utilizzo dell’applicazione e condannata a pubblicare l’estratto del provvedimento sulla propria Homepage e, tramite notifica in app, a tutti i propri utenti.

Se lo scorso anno la violazione era costata tre milioni a WhatsApp, stavolta la compagnia di proprietà di Facebook dovrà pagare una cifra davvero irrisoria, appena 50.000 euro. Si tratta della sanzione massima che può essere irrogata in questi casi ma che appare evidentemente inadeguata se rapportata alla situazione patrimoniale della compagnia. Potete consultare il testo integrale del provvedimento a questo indirizzo.