Google continua ad ampliare il raggio d’azione della sua intelligenza artificiale integrata nella Ricerca, trasformandola passo dopo passo in un vero e proprio assistente digitale capace non solo di rispondere, ma di agire. Con l’ultimo aggiornamento annunciato ufficialmente, la AI Mode può ora prenotare biglietti per eventi e appuntamenti di bellezza direttamente dalle query conversazionali, portando l’esperienza di ricerca a un nuovo livello di automazione.

Una funzione che segna la seconda fase dell’espansione agentica di Google, cioè quell’insieme di capacità che permettono all’intelligenza artificiale di eseguire compiti concreti per conto dell’utente, senza richiedere l’intervento manuale su app e siti esterni.

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Biglietti e appuntamenti in linguaggio naturale con la AI Mode di Google

Come spiegato dalla stessa azienda in una nota pubblicata su Search Labs, gli utenti possono ora prenotare biglietti o appuntamenti semplicemente chiedendolo all’IA, utilizzando frasi naturali; ad esempio: “Trova due biglietti economici per il prossimo concerto degli Shaboozey, preferibilmente in piedi“. La AI Mode analizzerà la richiesta, cercherà tra più piattaforme di biglietteria e restituirà un elenco di opzioni in tempo reale, complete di prezzi e link diretti per la prenotazione.

Una logica simile vale anche per i saloni di bellezza e centri benessere, dove l’IA potrà proporre appuntamenti disponibili in base alle preferenze indicate; tutto questo, senza mai uscire dalla schermata di Ricerca.

Per ora le nuove funzionalità sono disponibili negli Stati Uniti e accessibili tramite Search Labs, la piattaforma sperimentale di Google; gli utenti Premium, in particolare gli abbonati ai piani Google AI Pro e Ultra, potranno beneficiare di limiti di utilizzo più elevati e tempi di risposta ancora più rapidi.

google ai mode prenotazione biglietti

Questa novità segue un primo test condotto ad agosto, quando la AI Mode aveva introdotto la possibilità di prenotare ristoranti tramite comandi vocali o testuali; all’epoca bastava dire qualcosa come “Trova una prenotazione per tre persone questo venerdì dopo le 18:00 a Logan Square, magari per ramen o bibimbap” e l’IA si occupava del resto, mostrando le opzioni disponibili.

Ora Google amplia il raggio d’azione, portando l’IA a gestire scenari più complessi, come l’organizzazione del tempo libero e la pianificazione degli impegni personali. Una direzione che, di fatto, trasforma la Ricerca in un assistente capace di agire, non più solo di rispondere.

Google non manca di sottolineare che la sicurezza e l’affidabilità rimangono una priorità assoluta, sul sito ufficiale l’azienda ricorda che la AI Mode è ancora in fase di test iniziale e che potrebbe commettere errori, motivo per cui ogni nuova funzione viene rilasciata gradualmente e monitorata con attenzione.

Questo approccio prudente rientra nella strategia più ampia di Google in materia di IA responsabile e trasparente, soprattutto ora che il colosso di Mountain View si trova a competere direttamente con piattaforme emergenti come Perplexity e ChatGPT Search di OpenAI, entrambe sempre più aggressive sul fronte dell’assistenza conversazionale.

Dal debutto nella primavera dello scorso anno la AI Mode ha raggiunto oltre 180 Paesi, espandendo costantemente il proprio set di funzionalità; negli ultimi mesi sono arrivate anche Canvas, uno strumento per creare piani di studio e organizzare ricerche multi sessione, e l’integrazione con Google Lens, che consente di porre domande su qualsiasi elemento visivo sullo schermo.

Tutti tasselli di un’evoluzione chiara, la Ricerca Google non è più soltanto un motore di informazioni, ma un sistema che impara, interpreta e agisce per l’utente, anticipandone le necessità.