Per i dispositivi indossabili smart, la durata della batteria è sempre stata uno dei problemi più critici. Ora, però, un produttore cinese di batterie potrebbe aver trovato la soluzione che il settore attendeva da tempo. Grepow ha infatti annunciato una tecnologia innovativa che potrebbe trasformare le prestazioni degli smart ring e di altri dispositivi indossabili compatti, estendendone in modo significativo la durata. Ma in che modo?
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Le novità di Grepow
Tecnicamente, la novità di Grepow è riconducibile all’uso di un anodo in silicio-carbonio, una soluzione che si allontana in maniera netta dalle tradizionali batterie ai polimeri di litio utilizzate finora nei dispositivi come il Samsung Galaxy Ring o l’Oura Ring. La scelta non è certo il frutto del caso, ma è il risultato di un lungo percorso di studi della società: il silicio-carbonio permette infatti di raggiungere una densità energetica notevolmente superiore rispetto alle soluzioni convenzionali, mantenendo o addirittura riducendo le dimensioni complessive della batteria.
I numeri sembrano essere dalla parte di Grepow, con l’azienda cinese che dichiara che la sua nuova tecnologia è in grado di offrire fino al 30% di capacità aggiuntiva occupando lo stesso spazio, o persino meno, delle batterie attualmente in uso.
Per un dispositivo come uno smart ring, in cui ogni millimetro può fare la differenza in fase di progettazione e lo spazio interno è poco, si tratta di un vantaggio competitivo enorme. Gli utenti potrebbero infatti finalmente dire addio alle ricariche frequenti che oggi caratterizzano molti indossabili di ultima generazione.
Il processo produttivo che fa la differenza
Oltre alla nuova ricetta delle batterie, a Grepow va riconosciuto il merito di aver completamente ripensato il metodo di produzione, abbandonando il tradizionale processo di avvolgimento a favore di una nuova tecnica chiamata E-stacking, che prevede che gli strati della batteria vengano impilati con precisione e successivamente termoformati in una forma ad arco.
Il risultato finale è una struttura interna molto più uniforme, che riduce lo stress meccanico a cui la batteria è sottoposta durante l’uso quotidiano. In questo modo si migliora l’efficienza complessiva della cella, e si contribuisce anche a prolungarne significativamente la vita utile.
Secondo i dati forniti dall’azienda, le micro-batterie prodotte con questo nuovo processo sono in grado di sopportare circa 500 cicli di ricarica completi, contro i 200-300 cicli tipici delle celle al litio-polimero tradizionali.
Maggiore sicurezza grazie alle nuove tecnologie
Oltre alle prestazioni migliorate, Grepow pone particolare enfasi sugli aspetti legati alla sicurezza del prodotto. Il white paper pubblicato dall’azienda evidenzia come le celle ad anodo di silicio prodotte con il metodo di impilamento possano raggiungere spessori minimi di appena 1 millimetro, con una larghezza di soli 4,1 millimetri. Nonostante queste dimensioni ridottissime, le batterie mantengono prestazioni di sicurezza superiori dell’80% rispetto alle batterie standard utilizzate negli smart ring attuali.
Evidentemente, questi benefici in termini di compattezza e sicurezza aprono scenari molto interessanti non solo per gli anelli intelligenti, ma anche per l’intera categoria dei wearable, dispositivi sempre più sottili e leggeri che potrebbero finalmente offrire un’autonomia di grande rilievo, risolvendo uno dei principali punti deboli che hanno finora limitato l’adozione di massa di queste tecnologie.
Quando arriverà sul mercato?
Non rimane dunque che domandarci quando arriveranno queste novità sul mercato. Per il momento, però, Grepow non ha ancora comunicato una data precisa per l’inizio della distribuzione della nuova tecnologia ai produttori di dispositivi. L’azienda sta presumibilmente completando le fasi finali di test e certificazione necessarie prima di avviare la produzione su larga scala.
Tuttavia, gli analisti del settore si aspettano che marchi di primo piano come Samsung e Oura possano adottare questa soluzione già nelle prossime generazioni dei loro indossabili smart. L’impatto potrebbe essere particolarmente significativo per Samsung, che con il suo Galaxy Ring ha già dimostrato interesse nel segmento degli smart ring, e per Oura, leader consolidato del mercato che potrebbe utilizzare questa tecnologia per rafforzare ulteriormente la sua posizione di mercato.