Nelle scorse ore sono emersi nuovi sviluppi relativi alle accuse rivolte dalle autorità comunitarie a Corning, l’azienda statunitense a cui si deve il popolare vetro protettivo noto come Gorilla Glass e che hanno portato quest’ultima al rischio di essere soggetta al pagamento di ingenti sanzioni.

A dire dell’UE, infatti, Corning avrebbe stipulato con alcuni produttori speciali accordi di esclusiva per la fornitura dei suoi schermi anti-rottura per smartphone che integrano una condotta anti-concorrenziale.

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Corning ha trovato un accordo con l’Unione Europea

Stando a quanto è stato reso noto dalla Commissione Europea, l’azienda produttrice di vetro protettivo statunitense ha accettato di rinunciare a tutte le clausole di esclusiva in tutti i suoi attuali accordi (oltre che di non stipularne di nuovi in futuro), in modo da collaborare attivamente con l’UE e porre fine a tutte le sue preoccupazioni.

Ricordiamo che le autorità comunitarie che regolamentano il mercato avevano accusato Corning di avere illegalmente escluso i produttori rivali da ampi segmenti di mercato, riducendo la scelta dei clienti, aumentando i prezzi e soffocando l’innovazione, il tutto a scapito dei consumatori.

Corning si è difesa respingendo le accuse e ricordando che il vetro protettivo Gorilla Glass è presente nei dispositivi realizzati da tanti produttori, da Samsung a Google, da Lenovo a Sony per quanto riguarda Android e anche Apple usa tale tecnologia su iPhone da tanti anni.

L’azienda statunitense ci ha anche tenuto a sottolineare che l’indagine della Commissione Europea si è conclusa senza multe, senza che si riscontrassero illeciti da parte di Corning e senza alcun impatto materiale sull’attività di Gorilla Glass.