Ci è voluto forse più del previsto, ma Google sta mantenendo la promessa di portare Gemini su più dispositivi: dopo l’arrivo a bordo degli smartwatch Wear OS annunciato nelle scorse ore, ci sono passi avanti anche per quanto riguarda le cuffie di terze parti. Senza particolari proclami, l’assistente basato sull’intelligenza artificiale risulta disponibile sulle Samsung Galaxy Buds3 Pro, apparentemente solo con l’abbinamento alla One UI 8.
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Gemini sbarca sulle Samsung Galaxy Buds3 Pro
Lo scorso maggio, durante il Google I/O, la casa di Mountain View aveva annunciato l’ampliamento di Gemini su praticamente qualunque dispositivo, tra smartwatch Wear OS, smart TV (con Google TV), visori con Android XR, smart glass e cuffie wireless. Per quanto riguarda queste ultime, Gemini è risultato finora disponibile di fatto solo sulla gamma Pixel Buds (tra Google Pixel Buds, Google Pixel Buds A-Series, Google Pixel Buds Pro e Google Pixel Buds Pro 2), nonostante all’annuncio Big G avesse parlato anche dei modelli Samsung e Sony.
Samsung aveva successivamente confermato l’arrivo di Gemini sulle sue cuffie più recenti, e a quanto pare le cose si stanno finalmente smuovendo: come segnalato su X, Gemini è infatti ora disponibile con le Samsung Galaxy Buds3 Pro e la One UI 8; in base a quanto riportato, è spuntata una nuova opzione che consente di scegliere Gemini come assistente vocale predefinito, ma solo sulla versione Samsung di Android 16 (almeno per ora).


L’assistente risulta ovviamente richiamabile attraverso la solita hotword “Hey Google”, quando si è connessi a un dispositivo sbloccato. Non è al momento chiaro se effettivamente questa novità rimarrà “esclusiva” della One UI 8 o meno: ne sapremo di più con un possibile annuncio ufficiale del produttore sud-coreano.
Si tratta della prima volta che vediamo allargarsi il supporto a Gemini su cuffie wireless di terze parti (rispetto a Google). Probabilmente la novità si allargherà ad altri modelli Samsung, ma non solo: secondo le promesse iniziali, sarà sicuramente coinvolta anche Sony. Non ci resta che attendere per vedere l’evolversi della questione.