Google continua a spingere con forza sul fronte dell’intelligenza artificiale e lo fa anche attraverso Gemini, il suo assistente potenziato da modelli linguistici di nuova generazione (LLM), che sta progressivamente espandendo la propria presenza all’interno dell’ecosistema Android. Dopo aver stretto legami solidi con le app Google e con quelle dei dispositivi Samsung, ora tocca a Xiaomi: il colosso cinese ha ufficializzato l’inizio di una nuova fase di integrazione, coinvolgendo come primo step due delle sue applicazioni più utilizzate, ovvero Note e Calendario.
Segui Xiaomi Italia su Telegram, ricevi news e offerte per primo
Gemini sbarca sui dispositivi Xiaomi partendo da due applicazioni base
Come spesso accade nel mondo Android, anche in questo caso l’integrazione è graduale e segue una logica ben precisa; gli utenti possono ora collegare manualmente le app Note e Calendario di Xiaomi all’interno di Google Gemini, abilitando di fatto l’assistente a interagire direttamente con i contenuti e le funzionalità di queste applicazioni.
In concreto, ciò significa che è possibile chiedere a Gemini di creare una nuova nota, oppure di aggiungere un evento al calendario, utilizzando i comandi vocali naturali o input testuali senza dover passare manualmente per le singole app.



Non si tratta dunque di una rivoluzione immediata, ma di un tassello importante nella strategia di Google che punta a rendere Gemini un assistente sempre più universale e integrato, non solo con le app di sistema ma anche con quelle sviluppate dai principali OEM; in questo senso, Xiaomi rappresenta un alleato strategico di primo piano, considerando che è uno tra i maggiori produttori mondiali di smartphone Android.
L’annuncio del supporto alle app Xiaomi, dopo la precedente integrazione di Gemini con le applicazioni di Google e di Samsung, rappresenta un’estensione naturale di questo percorso, ma è anche un segnale forte della volontà di Google di rendere Gemini un punto di riferimento anche per chi utilizza smartphone di altri brand.
Ma non finisce qui, secondo quanto emerso di recente una simile integrazione è in fase di preparazione anche con i dispositivi OPPO, altro gigante cinese che fa parte dell’ecosistema Android.
È chiaro che Google sta cercando non tanto di recuperare terreno rispetto alla concorrenza, quanto più di consolidare la propria presenza offrendo un assistente vocale che non si limiti a fornire risposte generiche o ad accedere ai soliti servizi cloud, ma che possa effettivamente operare in locale dentro le app che gli utenti utilizzano tutti i giorni.
Pensate alla comodità di creare una nota mentre si è in macchina, aggiungere un appuntamento dettato al volo mentre si parla con qualcuno, o ancora consultare gli impegni futuri senza dover toccare lo schermo; tutto questo è ora possibile, almeno in parte, con le app Xiaomi.
Naturalmente siamo ancora in una fase iniziale e non è chiaro quanto Gemini possa interagire con ogni app, o quanto rapidamente evolverà il rapporto tra le due aziende; ad ogni modo Google sembra intenzionata ad accelerare per rendere Gemini un assistente IA completo e realmente utile nella vita quotidiana degli utenti Android.
- Google sta cercando di semplificare la condivisione delle risposte testuali di Gemini
- Gemini Advanced diventa Gemini Pro: cambia il nome ma non la sostanza (o quasi)
- Xiaomi Pad 7 Ultra è ufficiale con chip proprietario Xring O1 e OLED da 14″
- Xiaomi inizia i test di HyperOS 2.2 per gli smartphone Redmi/POCO più datati