Torniamo a parlare di WhatsApp, che continua a essere un cantiere aperto con il team di sviluppo che lavora costantemente a migliorie, nuove funzioni e correzioni col fine ultimo di offrire agli utenti un’esperienza completa e matura. Come sempre, la versione Beta dell’app non smette praticamente di aggiornarsi con funzionalità che verranno in futuro implementate nella versione stabile destinata a tutti.
Nelle recenti settimane WhatsApp ha accolto alcune interessanti novità tra cui una migliorata esperienza offerta dai canali, la possibilità di condividere gli aggiornamenti di stato dei contatti e una novità già vista su iOS, per citarne alcune.
La novità di oggi – scovata dai soliti colleghi del portale WABetaInfo – fa parte dell’aggiornamento alla versione 2.25.17.10 di WhatsApp per Android, distribuita tramite il Google Play Beta Program, che nasconde il lavoro certosino del team di sviluppatori dietro la funzione di richieste del registro delle attività dell’infrastruttura di Private Processing. Ebbene, la suddetta versione dell’app svela una nuova aggiunta all’opzione di cui sopra: gli utenti potranno scegliere l’intervallo di tempo dei dati da esportare del registro delle attività. Vediamo tutti i dettagli.
Indice:
I report dell’attività di Private Processing saranno ancora più flessibili e personali
Qualche settimana fa avevamo segnalato una funzione attualmente in via di sviluppo chiamata Private Processing: un’architettura sicura progettata per proteggere la privacy degli utenti, consentendo al contempo funzionalità avanzate basate sull’intelligenza artificiale.
Essa sfrutta hardware specializzato per elaborare le richieste in un ambiente isolato, il cosiddetto Trusted Execution Environment. In questo spazio protetto, i dati vengono trattati per il tempo strettamente necessario e poi eliminati.
Questa funzione garantirà che tutte le richieste di riepilogo dei messaggi siano crittografate, elaborate in ambienti sicuri e rimangano completamente riservate, in modo che né WhatsApp, né Meta né terze parti possano accedere al contenuto del messaggio.
A quanto pare, WhatsApp si starebbe concentrando sullo sviluppo di strumenti e opzioni che migliorino la trasparenza della suddetta elaborazione privata consentendo agli utenti non solo di comprendere il modo in cui vengono gestiti ed elaborati i propri dati ma potendo anche scegliere l’intervallo di tempo da esaminare ed eventualmente esportare.
Sta tutta qui la novità attualmente in via di sviluppo a partire dalla versione 2.25.17.10 dell’app; gli sviluppatori starebbero rifinendo l’esperienza legata alle richiesta di registri di attività di private processing implementando opzioni che contribuiscono a rendere la funzione ancora più personale e flessibile; offrendo agli utenti un controllo più granulare sui propri dati, consentendo di scegliere l’intervallo di tempo in cui è avvenuta l’elaborazione dei dati.
Come potete notare dalla schermata, al di sotto della richiesta di registro delle attività, di cui abbiamo parlato ieri, è apparsa una nuova voce, “Report Activity”, che, come spiegato, consentirà di “scegliere quanta attività includere nei report di Private Processing” ricordando, inoltre, che i suddetti sono generati on-device.
Sotto di essa sarà possibile scegliere tra due intervalli di tempo in cui è avvenuta l’elaborazione dei dati: gli ultimi 15 minuti o gli ultimi 3 giorni.
L’opzione da 15 minuti potrà essere particolarmente utile per rivedere una singola interazione, come la trascrizione di un messaggio vocale, la sintesi di un messaggio con un contenuto particolarmente sensibile e attività simili.
Dall’altra parte, il report di 3 giorni sarà utile per coloro che desiderano analizzare un modello più ampio di attività basate sull’intelligenza artificiale o rivedere più interazioni nel tempo.
In fondo, si staglia un pulsante verde con la call-to-action “Export private processing report” tramite il quale esportare il suddetto report, nell’intervallo selezionato.
È bene sottolineare che, una volta esportato, l’utente potrà decidere dove e come accedere al report, in quanto suo unico possessore e potrà essere facilmente trasferito in un’altra app a sua scelta.
Tutti i report verranno generati on-device, né Meta né WhatsApp potranno accedervi ma rimarranno un’esclusiva dell’utente che ha scelto di generarlo ed esportarlo.
WhatsApp non ha ancora specificato il formato di file del report generato né tantomeno della sua esportazione; ipotizziamo che possa trattarsi di un foglio di calcolo, file xls (un file Excel, per intenderci) o un file di testo, anche se più improbabile.
L’aggiunta di queste funzioni garantisce una gradita flessibilità che rafforza ancora di più il patto tra il servizio e gli utenti fondato su sicurezza, trasparenza e privacy.
Questa opzione, così come le altre in arrivo in tal senso, rappresenta un passo importante verso una maggiore trasparenza nei confronti degli utenti su come gli strumenti di intelligenza artificiale avanzati funzionino dietro le quinte e di come i dati degli utenti stessi vengono utilizzati per soddisfare le richieste dell’IA.
Come scaricare/aggiornare l’app o provare in anteprima le novità con WhatsApp Beta
Per scaricare WhatsApp per Android o aggiornare l’app all’ultima versione disponibile, sarà sufficiente raggiungere la pagina dell’app sul Google Play Store (tramite il badge sottostante) ed effettuare un tap su “Installa” o “Aggiorna”.
Invece, nel caso in cui siate desiderosi di provare le novità in anteprima che arriveranno sull’app in futuro, potrete rivolgervi al programma beta dell’app (la pagina dedicata al programma è raggiungibile tramite questo link) e scaricare WhatsApp Beta per Android.
Nel caso in cui il programma beta fosse temporaneamente al completo, potrete comunque procedere con l’installazione manuale dei relativi file APK, scaricabili dal portale APK Mirror (la cui pagina dedicata è raggiungibile cliccando su questo link).
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