La tecnologia ha fatto passi avanti notevoli negli ultimi anni tanto da garantire una lunga vita agli smartphone top di gamma (e non solo), sia grazie al supporto software esteso sia per le prestazioni dei chipset moderni. Tuttavia, soprattutto per gli appassionati, non sempre si è soliti sostituire il proprio dispositivo al termine della vita utile dello stesso (magari per il cessato supporto software o decadimento delle prestazioni), ma si tende a cambiarlo con un nuovo modello dopo pochi anni o, addirittura, pochi mesi.
Negli ultimi anni molti produttori hanno deciso di estendere i programmi di permuta Trade In, diventati il modo migliore per sostituire il proprio dispositivo perfettamente funzionante con un nuovo modello senza perdere troppo denaro. Ogni brand, però, impone valutazioni radicalmente diverse in base alla marca, al modello e alla data di uscita dello smartphone da permutare, quindi è bene avere a priori un’idea chiara del valore di uno smartphone usato e del suo andamento nel corso del tempo. Vediamo quali brand riescono a mantenere meglio il valore nel tempo.

Gli iPhone mantengono bene il proprio valore

Secondo un recente rapporto firmato SellCell, gli iPhone di Apple tendono a mantenere pressoché inalterato il proprio valore nel tempo rispetto alle loro controparti Android della stessa fascia di prezzo. Ad esempio, l’iPhone 13 Pro Max, che è stato lo smartphone top di gamma di Apple tra settembre 2021 e settembre 2022, ha perso meno della metà del suo valore (44,6%) nonostante abbia quasi un anno e mezzo. Facendo un altro esempio, il più recente iPhone 14 Pro Max uscito pochi mesi fa si è svalutato di circa il 27% dal suo lancio ufficiale. Vale la pena sottolineare che questi dati fanno riferimento alle versioni da 128 GB, che attualmente rappresentano il taglio di memoria base per accedere al mondo mobile di Apple. Parlando più in generale, gli iPhone di Apple perdono circa il 69% del loro valore nel tempo. Anche se a prima vista può sembrare una percentuale molto alta, è importante considerare che si tratta di 2/3 dell’MSRP (Manufacturer’s Suggested Retail Price, ovvero il prezzo di vendita suggerito dal fabbricante).

Quanto valore perdono gli smartphone Android nel tempo?

Passando al mondo Android, invece, gli smartphone Samsung perdono mediamente circa l’85% del loro valore, i Pixel di Google quasi il 90% e i Motorola raggiungono l’impressionante valore di oltre il 92%. Ciò è dovuto in parte al fatto che tutti i produttori Android offrono una serie di dispositivi entry-level e di fascia media che sono difficili da rivendere, il che a sua volta ne diminuisce il valore. Al contrario Apple ovviamente non segue questa politica, commercializzando unicamente smartphone ad un prezzo generalmente alto, ad eccezione degli iPhone SE che possono contare su un prezzo di ingresso più aggressivo, ma che in percentuale sono quelli che soffrono di più la svalutazione. In conclusione, quando si parla di valore di mercato e di valutazione per una futura vendita sul mercato dell’usato, gli iPhone rimangono al momento imbattibili da questo punto di vista e rappresentano la scelta migliore per chi valuta anche questo aspetto in fase di acquisto. Si spera che i produttori Android possano prendere provvedimenti nel corso dei prossimi mesi per cercare di ridurre il gap evidente con Apple in questo ambito.

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