Dallo scorso 1° settembre è entrata in vigore una rimodulazione tariffaria annunciata da TIM nel corso dell’estate. Tale rimodulazione si è tradotta in un aumento del canone mensile di alcune offerte mobile, parzialmente compensato dall’incremento dei Giga disponibili ogni mese. I clienti TIM rimodulati avevano tempo fino al 30 settembre per esercitare il diritto di recesso, richiedendo la disattivazione della SIM o passando ad altro operatore. Oggi, però, TIM ha annunciato, a sorpresa, un’estensione del periodo in cui esercitare il diritto di recesso. I clienti rimodulati da TIM hanno, infatti, due in più per esercitare il diritto di recesso senza costi o penali. Ecco i dettagli:

TIM incrementa di due mesi il tempo per esercitare il diritto di recesso dopo la rimodulazione

Ad inizio dello scorso mese di luglio, TIM ha annunciato una rimodulazione per alcune offerte mobile. I clienti rimodulati hanno registrato, dal 1° settembre, un aumento del canone compreso tra 1 e 2 euro al mese (l’aumento effettivo dipendeva dall’offerta attiva) a fronte di un aumento dei Giga inclusi, da un minimo di 30 GB ad un massimo di Giga illimitati (il bundle aggiuntivo dipendeva, anche in questo caso, dall’offerta attiva e con “Giga illimitati” che per TIM significa 600 GB al mese con un uso conforme a buona fede).

Per i clienti rimodulati c’era tempo fino al 30 settembre per esercitare il diritto di recesso, passando ad altro operatore oppure richiedendo la disattivazione della SIM. Oggi, però, TIM ha annunciato una proroga confermando che il diritto di recesso può essere esercitato fino al 30 novembre 2022. Per i clienti TIM rimodulati, quindi, ci sono due mesi ulteriori di tempo per poter evitare gli aumenti.

Da notare, inoltre, che, visto che gli aumenti sono già entrati in vigore da inizio settembre, in caso di recesso sarà possibile anche richiedere il rimborso dei costi extra sostenuti a seguito della rimodulazione. Tutti i dettagli sulla proroga annunciata da TIM sono disponibili nel link che trovate in fonte.

Come esercitare il diritto di recesso con TIM e cosa succede con gli smartphone acquistati a rate

Ricordiamo che il diritto di recesso può essere esercitato scaricando e stampando il modulo che trovate al link in fonte e inviandolo all’indirizzo PEC recesso_linee:mobili@pec.telecomitalia.it oppure recandosi presso un negozio TIM o ancora chiamando al numero 119. Da notare, inoltre, che gli utenti rimodulati che hanno acquistato un prodotto a rate, in fase di recesso, hanno due opzioni.

È possibile, infatti, richiedere di continuare a mantenere attivo il pagamento rateale, senza alcuna penale. In alternativa, anche in questo caso senza penali e costi extra, è possibile saldare le rate residue in un’unica soluzione, chiudendo così tutti i rapporti in essere, relativi al contratto rimodulato, con TIM.

Se, invece, l’acquisto a rate è avvenuto tramite finanziamento TIMFin, come evidenziato dall’operatore, anche in caso di recesso non ci saranno modifiche alle tempistiche di pagamento. Le rate del finanziamento continueranno ad essere addebitate con le stesse tempistiche previste dal contratto e senza alcuna variazione di importo o penale aggiuntiva.

Al momento, non è chiaro se anche per le future rimodulazioni (che inevitabilmente ci saranno) TIM opterà per un meccanismo analogo garantendo quattro mesi (due iniziali più due di proroga) per poter esercitare il diritto di recesso a seguito di una modifica unilaterale del contratto da parte dell’operatore. Maggiori dettagli sulla questione arriveranno nel prossimo futuro.

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