Uno dei principali punti di forza di Android è senza dubbio rappresentato dal suo ecosistema diversificato di dispositivi, forte di oltre 24.000 distinti device e utilizzato da miliardi di persone in tutto il mondo.

Ovviamente questo enorme quantitativo di dispositivi mette il team di sviluppatori di Google di fronte a tanti problemi che riguardano la compatibilità delle varie versioni del sistema operativo con i relativi possibili “destinatari” su cui andranno installate e tra le soluzioni studiate vi è anche la Compatibility Test Suite (CTS), una sorta di raccolta di oltre due milioni di casi di test che controllano le implementazioni dei dispositivi Android, in modo da garantire che le applicazioni degli sviluppatori vengano eseguite su una varietà di device e consentano un’esperienza coerente per gli utenti.

In pratica, i produttori di dispositivi eseguono la Compatibility Test Suite sui loro device durante tutto il processo di sviluppo e la utilizzano per identificare e correggere gli eventuali bug prima del lancio.

Il team di Google lancia la suite CTS-D per Android

Sebbene la maggior parte dei test CTS sia scritta da ingegneri Android, il team di Google è consapevole del fatto che gli sviluppatori di app hanno una prospettiva unica per quanto riguarda i problemi di compatibilità dei dispositivi e, proprio per migliorare l’esperienza complessiva, ha deciso di lanciare una nuova suite di test chiamata CTS-D (Developer-powered CTS), appositamente creata da sviluppatori.

Si tratta di un nuovo modulo CTS alimentato da sviluppatori di app con particolare attenzione ai punti deboli che stanno riscontrando nei casi pratici.

In sostanza, gli sviluppatori attraverso CTS-D possono creare e contribuire a casi di test per aiutare a rilevare tali problemi e il team di Google mira a lavorare a stretto contatto con la community di sviluppatori Android per espandere la suite CTS-D, che dovrebbe divenire uno strumento per identificare e condividere i problemi in modo più efficace.

Google ci tiene a precisare che CTS-D è open source ed è disponibile su AOSP, quindi qualsiasi sviluppatore di app può usarlo come strumento di verifica.

Per ulteriori informazioni sulla suite CTS-D vi rimandiamo al tutorial.

Probabilmente nel giro di qualche mese scopriremo se questo nuovo strumento porterà ad un sensibile miglioramento dell’ecosistema Android.