Tra le tante novità che Android 13 porterà con sé vi è anche la possibilità di consentire a un dispositivo della serie Google Pixel di gestire per la prima volta file di dimensioni superiori a 4 GB nella memoria del telefono.

A scoprire l’introduzione del supporto exFAT (Extensible File Allocation Table) è stato Mishaal Rahman, che nel passaggio da Android 12L ad Android 13 Beta si è accorto di questa gradita novità sul suo Google Pixel 6 Pro.

Ecco un’altra comoda novità in arrivo con Android 13

Probabilmente a tanti utenti che possiedono smartphone non di Google sarà già capitato di usufruire del supporto exFAT e ciò è possibile in quanto i relativi produttori hanno pagato a Microsoft (azienda a cui si deve la creazione di questa tecnologia nel 2006) i diritti per fare in modo che i loro device possano funzionare con l’ampia gamma di accessori formattati in exFAT (Samsung è uno degli OEM che hanno deciso di seguire tale strada).

Nel 2019 Microsoft ha reso pubblico exFAT e ha incoraggiato la sua integrazione in Linux e la community che ruota attorno a questo OS ha iniziato a lavorare su tale obiettivo: il driver exFAT di Samsung è stato modificato ed è stato scelto per essere inserito in Linux 5.7.

Il supporto exFAT è disponibile per le versioni Android basate sul kernel Linux 5.10 (o versione successiva) ma, sebbene Android 12L sia basato sul kernel 5.10.81-android12-9, pare che per gli smartphone Google Pixel sia necessario attendere Android 13 per poter beneficiare di tale funzionalità, ciò in quanto soltanto con tale release nel codice sono state introdotte delle stringhe necessarie all’integrazione.

Se siete curiosi di scoprire tutti i passaggi che hanno portato il team di sviluppatori di Android 13 ad introdurre il supporto exFAT non dovete fare altro che leggere l’approfondimento di Mishaal Rahman.

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