Un nuovo disegno di legge, Open App Markets Act, ha come obiettivo quello di stravolgere il modo in cui Google ed Apple gestiscono rispettivamente il Play Store e l’App Store. In che modo? Dando la possibilità agli utenti di installare app store alternativi, cambiare le applicazioni predefinite e utilizzare sistemi di pagamento di terze parti.

App store alternativi e sistemi di pagamento di terze parti

I senatori Richard Blumenthal, Marsha Blackburn e Amy Klobuchar sottolineano come il nuovo disegno di legge sia necessario per smantellare quelli che vengono definiti “muri coercitivi anticoncorrenziali”, dando così la possibilità ai piccoli sviluppatori di avere vita facile contro grandi aziende e software house.

Google ed Apple, com’è ovvio che sia, non vedono per niente di buon occhio questo disegno di legge e, tramite il CEO di Chamber of Progress, una organizzazione di cui fanno parte anche Twitter, Amazon, Facebook, Lyft e tante altre realtà di grosso calibro, fanno sapere che “questo disegno di legge è un dito nell’occhio di chiunque abbia acquistato un iPhone o un Android perché i loro app store sono sicuri, affidabili e facili da usare.” Adam Kovacevich rincara la dose sottolineando che “non vedo nessun consumatore marciare a Washington chiedendo che il Congresso di rendere i loro smartphone più stupidi. E il Congresso ha di meglio da fare che intervenire in una controversia multimilionaria tra le imprese.”

I due colossi hi-tech sottolineano come le richieste avanzate dal disegno di legge, “eroderebbero la sicurezza, la fiducia e la convenienza che i consumatori apprezzano negli app store e nei loro dispositivi mobile.”

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