La partenza dell’ex Presidente Donald Trump ha evidentemente portato i vertici Huawei a sperare che l’arrivo del Presidente Joe Biden potesse in qualche modo migliorare la posizione dell’azienda, ormai da molti mesi inserita all’interno della Entity List. Il ban USA contro Huawei sta comportando una scia infinita di problemi non solo di carattere economico, ma anche politico.

La posizione di Huawei si fa più critica

Sebbene il Presidente Biden non abbia ancora rilasciato vere e proprie dichiarazioni per quanto riguarda la strategia della sua amministrazione verso Huawei, alcune fonti ben informate indicano che il nuovo governo non avrà intenzione di disfare quanto fatto dall’ex Presidente Trump diversi mesi addietro, anzi. Sembra, infatti, che si starebbero discutendo di presentare alcune nuove restrizioni più mirate e specifiche, le quali potrebbero intaccare ancora di più il futuro di Huawei.

A differenza dell’ex Presidente Trump, la nuova amministrazione vorrebbe valutare con i proprio alleati il capitolo “Huawei e Cina”, ed eventualmente solo dopo sedersi al tavolo dei trattati per prendere in considerazione le richieste della Cina per rimuovere i dazi commerciali.

Nel mentre, Ren Zhengfei, CEO e fondatore di Huawei, non perde le speranze ma, anzi, spera di ritornare a fare affari con gli USA. “Ci auguriamo che la nuova amministrazione statunitense abbia una politica aperta a vantaggio delle imprese americane e dello sviluppo economico degli Stati Uniti“, si legge in una nota pubblica dal CEO. “Speriamo ancora di poter acquistare grandi volumi di materiali, componenti e attrezzature americani in modo da poter beneficiare tutti della crescita della Cina.”