Quello dei rifiuti elettronici è un problema che anno dopo anno si fa sempre più preoccupante e lo staff di reBuy ha pubblicato un interessante studio dedicato al settore della telefonia mobile, così da permetterci di farci un’idea sulla situazione nei principali Paesi europei, gli Stati Uniti, il Canada e la Nuova Zelanda, il tutto con l’obiettivo di puntare l’attenzione sui possibili benefici che potrebbero derivare da un corretto riciclaggio o riutilizzo dei cellulari dismessi.

Tanto per comprendere l’entità del problema, secondo il Global E-Waste Monitor l’anno scorso abbiamo generato circa 54 milioni di tonnellate di rifiuti elettronici a livello globale.

Lo studio di reBuy si è focalizzato sui telefoni cellulari poiché si tratta del classico esempio di prodotto tecnologico “usa e getta”, in quanto la media del periodo di utilizzo di ciascun modello va dai 18 ai 21 mesi, decorsi i quali viene sostituito da un altro dispositivo (che sia più alla moda, migliore dal punto di vista tecnologico o più bello spesso non fa differenza).

Nelle case degli italiani (così come dei cittadini di tutti gli altri Paesi) c’è un’enorme quantità di telefoni ancora perfettamente funzionanti, messa da parte in caso di necessità o soltanto in attesa di essere “smaltita” o gettata e la ricerca di reBuy ci dice che in alcune nazioni vi sono più telefoni messi da parte nelle case che abitanti che vivono nello stesso Paese.

Come reBuy ha condotto il suo studio

Lo staff di reBuy ha stabilito il numero di cellulari presenti in ogni Paese (includendo nel calcolo anche quelli non utilizzati e non ancora smaltiti), analizzando quanti di questi modelli usati fossero di seconda mano e calcolando il quantitativo di quelli dismessi che potevano essere riciclati o rivenduti.

In una seconda fase, lo studio si è concentrato sullo smaltimento dei cellulari, calcolando quanti di questi fossero stati riciclati o rivenduti, la quantità di rifiuti elettronici generati da uno smaltimento improprio e il tasso di riciclaggio e riutilizzo.

Il report è stato poi arricchito con la valutazione del potenziale risparmio ambientale, in primis in termini di Co2, con il calcolo delle emissioni totali che sarebbero state emesse producendo il numero equivalente di telefoni cellulari dismessi e quindi soffermandosi sul quantitativo di tossicità evitata per quanto riguarda il piombo, l’arsenico e il mercurio che verrebbero dispersi nel terreno se l’elettronica venisse smaltita in modo improprio

Infine, lo staff di reBuy ha calcolato il valore in milioni di euro dei metalli preziosi che si trovano in ciascun telefono dismesso ed in particolare oro, platino, palladio e rame.

reBuy

Come si comporta l’Italia

Per quanto riguarda l’Italia, questi sono i risultati:

Telefoni usati e dismessi

  • Telefoni in uso (pro capite): 0,96
  • Telefoni di seconda mano: 35%
  • Telefoni dismessi (pro capite): 1,05
  • Totale telefoni dismessi: 63,4 milioni

Smaltimento dei telefoni

  • Famiglie che vendono/regalano telefoni usati: 35%
  • Totale di rifiuti elettronici: 2.078 tonnellate
  • Tasso di riciclaggio e riutilizzo dei cellulari: 75%

Risparmio ambientale potenziale

  • Co2: 57,8 tonnellate
  • Tossicità evitata: 21.658 kg
  • Valore di vendita dei metalli risparmiati: 160,2 milioni di euro

Riciclaggio complessivo

  • Tasso di riciclaggio nazionale: 55%

Potete trovare lo studio completo di reBuy seguendo questo link.

Leggi anche: i migliori smartphone Android