Huawei, ormai completamente autonoma grazie a HarmonyOS ed all’AppGallery in seguito al blocco imposto da Trump, che le impedisce di installare i GPS (Google Play Services) sui dispositivi di nuova produzione e che, di fatto, ha costretto l’azienda a sviluppare alternative valide per il mercato degli smartphone, continua la strada verso l’innovazione per quanto riguarda la nuova serie P50.

Huawei starebbe lavorando su lenti liquide con tempi di messa a fuoco di pochi millisecondi

L’azienda cinese è già da tempo al lavoro sullo sviluppo della tecnologia necessaria per adottare liquid lenses nei propri smartphone, tant’è che un brevetto, risalente al 25 Dicembre 2019 e poi reso pubblico ad Aprile, esisteva già.

Pare però che le cose si facciano ancor più interessanti. Stando ad un leak di Mydrivers.com, a breve dovrebbe partire una massiva produzione di queste lenti e pare che Huawei sarebbe fortemente intenzionata ad acquistarle e montarle sul suo prossimo top di gamma, qualora la produzione dovesse avvenire in linea coi tempi previsti per il rilascio del nuovo dispositivo.

Le lenti liquide non sono una novità, almeno sul piano teorico, in ogni caso: scoperte già una ventina di anni fa, sono già attualmente in uso per scopi medici, trovando largo impiego in apparati quali endoscopi ed altri dispositivi che richiedono dimensioni particolarmente ridotte e l’impiego di una fotocamera. Non mancano gli utilizzi per quanto riguarda alcune applicazioni in campo biometrico, di cui si trovano facilmente brevetti per quanto riguarda alcuni dispositivi di sicurezza, tra cui scanner della retina e, in certi casi, anche lettori di impronte digitali.

La tecnologia, finora mai applicata in ambiti di telefonia mobile per quanto riguarda il comparto fotografico, prevede l’utilizzo di una lente composta di una miscela di olio e acqua che, mediante una specifica tensione elettrica (dipendente dalla distanza) applicata sul liquido, gli conferisce una determinata forma che consente la corretta, estremamente precisa e rapida messa a fuoco. Una combinazione tra sensore a infrarossi, per rilevare la distanza del target, e questa tipologia di lente, consentirebbe quindi tempi di messa a fuoco pari a pochi millisecondi, neanche lontanamente immaginabili nelle lenti meccaniche attualmente in uso.

Niente parti meccaniche in movimento quindi, il che significa naturalmente la possibilità di ridurre ulteriormente le dimensioni dei dispositivi di acquisizione di immagini e, conseguentemente, costi nettamente minori, generalmente molto più alti per quanto riguarda dispositivi che prevedono l’uso di parti in movimento che richiedono, tra l’altro nel caso della fotografia, elevatissima precisione. È il caso delle attuali lenti motorizzate, che in sostanza dispongono di due o più superfici vetrose che, attraverso movimenti di scorrimento, avvicinamento ed allontanamento tra loro, consentono la corretta messa a fuoco e lo zoom sulle attuali fotocamere.

Nonostante il brevetto presentato ormai un anno fa da Huawei, la notizia che riguarda la futura P50non è stata confermata per il momento. Anche se si rivelasse corretta, ad ogni modo, i tempi di produzione di queste lenti potrebbero non combaciare con le previsioni da parte di Huawei di mettere in commercio i propri dispositivi entro una tale data. Per il momento, non possiamo che attendere ulteriori conferme nel corso dei prossimi mesi.