Pur essendo decisamente versatile e in grado di funzionare su numerose piattaforme, dalle auto alle TV passando per i dispositivi indossabili (in particolare gli smartwatch), Android non è destinato ad avere successo in ogni settore del mercato.

Ne è un chiaro esempio Wear OS, sistema operativo che non è mai riuscito a sfondare nel settore degli smartphone. Dopo una partenza in sordina, quando ancora si chiamava Android Wear, Google ha tentato un rilancio cambiando nome.

Peccato che la mossa non abbia sortito di fatto alcun effetto: i brand famosi come LG, Samsung, Huawei, ASUS, Motorola, che all’inizio avevano sposato la causa lanciando numerosi smartwatch con il robottino verde, hanno progressivamente spostato altrove la propria attenzione, con Samsung che ha preferito puntare su altre soluzioni.

Wear OS continua di fatto a esistere solo grazie al gruppo Fossil, che sforna una ingente quantità di smartwatch con il sistema Google, grazie anche ai tantissimi brand del proprio portfolio. Peccato che secondo le ultime analisi di mercato Fossil rappresenti appena il 2.1% delle vendite, un dato assolutamente risibile e che sembra non lasciare scampo a Google.

I dati pubblicati da Counterpoint alcune settimane fa sono di fatto confermati da una recente analisi da parte di IDC, che vede il mercato degli indossabili dominato da Huawei, Xiaomi e Apple, che da sole ottengono oltre il 60% delle vendite, e sono seguite da Fitbit e Garmin.

Nessuno dei primi cinque brand della classifica produce smartwatch con Wear OS e le quote di mercato residue sono in costante calo, a tutto vantaggio dei primi tre in classifica. Fitbit perde terreno, Garmin mantiene le sue quote grazie a un posizionamento più specializzato nel mercato degli indossabili sportivi.

Difficile dunque vedere un futuro per Wear OS, nonostante le recenti acquisizioni di Fitbit e di alcune tecnologie Fossil. Il sistema operativo, a meno di clamorose rivoluzioni, sembra dunque destinato a sparire, o quantomeno a rimanere confinato in una nicchia di mercato sempre più piccola. Di sicuro hanno pesato i problemi di autonomia e le poche novità introdotte, che non hanno saputo attirare gli interessi di produttori e consumatori.