Recensione LG V40 ThinQ – LG si è decisa a portare sul mercato europeo il suo V40 ThinQ, presentato in America lo scorso autunno e pronto a conquistare i cuori di molti appassionati.

LG V40 ThinQ è uno smartphone bellissimo, costruito magistralmente e con una scheda tecnica da riferimento, porta con sé tantissime buone ragioni per essere preferito alla concorrenza, ma (e questo ma con LG ci troviamo spesso, nostro malgrado, a doverlo inserire), arriva con un “time to market” da incubo, appena prima del MWC 19, dove arriveranno nuovi top di gamma a pacchi, e quasi tutti avranno poche ma significative novità da mettere in campo, a fronte di un prezzo che per forza di cose non sarà molto diverso dai 999,99 Euro necessari per portarsi a casa il gioiellino di LG.

Al netto delle scelte bizzarre dei coreani, questo prodotto è validissimo e vale la pena scoprilo più nel dettaglio.
Tutto quel che c’è da sapere è nella nostra recensione di LG V40 ThinQ. 

Unboxing di LG V40 ThinQ

E’ significativa la confezione di LG V40 ThinQ, fin dal primo impatto con il prodotto promette una cura e completezza che, fortunatamente lo smartphone saprà mantenere.

Troverete un alimentatore rapido 9V-1,8A (la ricarica avviene in 1 ora e mezza circa) un paio di ottime auricolari con cavo in corda e un cavetto USB – Type-C per ricarica e scambio dati.

Video recensione di LG V40 ThinQ

Hardware & Connettività

LG V40 ThinQ è il classico top di gamma che ci saremmo aspettati nel 2018, non possiede infatti l’ultimo processore di Qualcomm disponibile, bensì lo Snapdragon 845, che si è visto sugli smartphone di fascia alta (LG G7 compreso) già dalla primavera dello scorso anno e che non troveremo più nei nuovi top di gamma in arrivo tra poche settimane.

Lo Snapdragon 845 è un ottimo “motore”, su questo non ci piove, la nostra critica non è quindi nel merito delle qualità della piattaforma hardware, ma ancora una volta nella forma.

Riteniamo infatti che faccia parte dell’ essere “premium” (e costare 1000 Euro) anche avere una scheda tecnica senza la minima sbavatura, con l’ultimo processore disponibile e il meglio del meglio, punto.
D’altra parte, al momento della presentazione LG V40 non peccava affatto in questo senso, purtroppo però arriva solo adesso in Italia, quando ormai si respira aria di novità e soprattutto aria di Snapdragon 855.

SCHEDA TECNICA LG V40 ThinQ

Perdonateci l’excursus sul perché e percome del processore, il resto della scheda tecnica è top, RAM in abbondanza, memoria espandibile, dual sim con LTE su entrambi gli slot di Cat. 18, ricarica wireless, certificazione IP68 per la resistenza ad acqua e polvere e tutti i sensori possibili immaginabili.

Non mancano NFC, GPS (ma a singola frequenza), Bluetooth 5.0, Radio FM e un connettore Type-C 3.1 con uscita video.
Ci sono anche altre chicche ma ne parleremo nel paragrafo dedicato alla multimedialità.

Spendiamo qualche parola per il lettore di impronte digitali posizionato sul retro, velocissimo, comodo da raggiungere e sentire sotto i polpastrelli, non è però moderno come un lettore di impronte sotto il display o uno sblocco con riconoscimento del volto in 3D.

Val la pena ricordare che LG ha portato il V40 ThinQ in esclusiva con brand TIM, nonostante ciò sarà disponibile anche il secondo slot per nanoSIM.
E’ un prodotto che prende abbastanza bene e nel contempo possiede livelli SAR davvero bassi.

Ergonomia, Design & Materiali

L’eleganza di LG V40 ThinQ è notevole, appena lo si maneggia per qualche minuto si nota subito la finitura in vetro satinato della cover posteriore, in rosso è originale senza essere pacchiana, non trattiene le impronte e scivola un poco.

Ci è piaciuto anche il contrasto con il bordo in alluminio lucido, colorato in accordo con la back cover, che in Italia può essere rossa o blu, non c’è la colorazione nera, ma poco male.
Frontalmente il look è più anonimo, con il solito notch e cornici sottili ma non estreme, anche se hanno il pregio di avere lo stesso spessore su 3 lati,

E’ uno smartphone grandicello (158.8 x 75.7 x 7.6 mm), seppur non enorme, e il peso contenuto a 169 grammi gioca certamente a suo favore.
I tasti sono ben raggiungibili, simpatico anche il bottone dedicato a Google Assistant, anche se inizialmente ci è capitato di premerlo inavvertitamente.
In tutto ciò comunque la cosa che ci è piaciuta di più è il feedback aptico, lo stesso già incontrato su LG V30 e G7, di ottimo livello, consistente e preciso come in nessun altro smartphone (a parte iPhone XS e XS Max).

Display, Audio & Multimedia

LG V40 ThinQ è equipaggiato con un display OLED fatto in casa da LG, un bellissimo pannello QHD da 6,4 pollici di diagonale, interrotto nella parte alta da un notch non particolarmente disturbante.

Rispetto al modello dello scorso anno, il primo con uno schermo by LG, c’è stato un passo avanti notevole e ora non c’è proprio nulla da invidiare rispetto a un flagship di Samsung o allo schermo BOE di Huawei Mate 20 Pro.
Ottima la riproduzione cromatica, con toni naturali e un punto di bianco accurato, molto elevata anche la luminosità massima con la sola critica di una gestione un po’ troppo conservativa sulla regolazione automatica.

Manca un po’ di consistenza nelle tinte unite, lo noterete nelle schermate bianche che avranno un leggero effetto carta, non saranno quindi così brillanti come ci si aspetterebbe.
Complessivamente però non possiamo lamentarci e non c’è alcun dubbio nel posizionare V40 tra i migliori Android in assoluto nell’ambito del display.

Fotocamera

Da sempre la serie V di LG si distingue per un ottimo comparto fotografico, e anche l’ultimo nato non fa eccezione.
LG V40 ThinQ può contare su un sensore principale da 12 MP abbinato a un’ottica stabilizzata F/1.5, a cui si aggiunge un secondo sensore da 12 MP ma abbinato a un teleobiettivo 2X stabilizzato con apertura F/2.4, infine è presente un terzo sensore posteriore da 16 MP con ottica grandangolare F/1.9.
Come se non bastasse anche frontalmente ci sono due fotocamere, la principale a lunghezza focale standard, da 8 MP F/1.9 e la secondaria leggermente più grandangolare da 5 MP che viene anche sfruttata per l’effetto bokeh.

La qualità degli scatti è elevata, il telefono si è dimostrato un compagno affidabile in tutte le nostre avventure fotografiche, non teme l’oscurità e offre una straordinaria flessibilità grazie ai 5 obiettivi.
Unendo la qualità e versatilità otteniamo uno dei migliori pacchetti in assoluto sul mondo Android, consistente e aiutato in modo efficace dalle tantissime opzioni di configurazione e modalità particolari aggiunte dal software.

Quando c’è molta luce il livello di dettaglio è notevole, lo stesso si può dire anche per le foto in notturna anche se in questi frangenti viene sacrificata un po’ di pulizia proprio per non perdere i piccoli particolari.

Ci ha convinto la costanza nelle performance, che permette di ottenere sempre buone foto in tutte le condizioni e con tutte le fotocamere, una capacità sicuramente non scontata e poco diffusa anche tra i top di gamma.

Vengono molto bene anche i ritratti e i video, fino al 4K a 60 fps, questi impreziositi dalla possibilità di gestione manuale dei vari parametri e dalla cattura dell’audio in HD quando viene collegato un microfono esterno.
Bene anche i selfie, meglio con molta luce ma in generale siamo in linea con la fascia medio alta del mercato.

Insomma, davvero LG V40 è uno strumento ideale per lavori creativi o di reportage foto e video, nel nostro caso ci viene facile pensare alla sua utilità nelle classiche condizioni di lavoro di un giornalista.

Batteria & Autonomia

La batteria di LG V40 è da 3300 mAh, non tanti, non pochissimi, diciamo quanto basta per arrivare a sera con utilizzo medio basso, ma insufficienti se usate molto lo smartphone durante il giorno, vi muovete sempre sotto rete dati e magari passate anche un po’ di tempo all’aperto con display molto luminoso.

Complessivamente l’autonomia non è un dramma, ma sono la maggior parte i top di gamma che riescono a fare meglio, su questo LG dovrebbe fare una attenta riflessione, anche a costo di rinunciare a qualche grammo in meno rispetto alla concorrenza.

Software

Con la recensione di LG V40 ThinQ arriviamo a parlare di software, in particolare della LG UX, qui basata (ancora) su Android 8.0 Oreo (con Pie in arrivo).

La LG UX è una via di mezzo tra i software molto personalizzati come quello di Samsung o Huawei, e quelli più simil Android stock come Sony, Motorola o OnePlus, un compromesso che potrebbe piacere o non piacere.
Ci sono diverse possibilità di personalizzazione, alcune funzioni avanzate, mentre mancano features dedicate alla privacy oppure al multitasking, mancano anche le gesture a pieno schermo.

Insomma, senza infamia e senza lode, ma ci aspettiamo almeno una svecchiata grafica durante il 2019, ce ne sarebbe bisogno.

In conclusione

Siamo alle battute finali della recensione di LG V40 ThinQ, proposto a 999,99 Euro di listino in esclusiva con TIM e acquistabile anche in formula abbonamento a 23 Euro al mese, a cui aggiungere 39 Euro di anticipo.

Un ottimo smartphone a 360 gradi, capace di veicolare quell’esperienza di utilizzo appagante che solo i migliori della classe trasmettono.
Unico neo l’autonomia, sicuramente non drammatica, ma comunque non adatta a chi ha bisogno di un prodotto affidabile in questo senso.

L’unico vero nemico di LG V40 ThinQ è il tempo, arriva colpevolmente in ritardo sul mercato e si trova a dover sgomitare con molti più avversari del previsto, con l’ingombrante spettro dei nuovi flagship in arrivo al MWC, ironia della sorte, compreso quello di LG.

Pagella

9.7
Display
7.8
Ergonomia
8.8
Hardware
8.2
Software
7.9
Batteria
9.8
Fotocamera
7.6
Qualità/prezzo
10
Materiali
9.5
Audio
9.6
Esperienza Utente
8.8