LG G7 ThinQ non era ancora sceso in campo quando le indiscrezioni iniziavano a far rumore intorno a LG V40 ThinQ, lo smartphone chiamato al gravoso compito di sostituire il completissimo LG V30 presentato nel settembre del 2017 e lanciato sul mercato solo alle porte del Natale. A questo giro LG ha fatto il possibile per limitare la distanza tra la presentazione e la messa in commercio, e ciò (ahinoi) si è tradotto in una commercializzazione che di fatto ha escluso tutto il mondo ad eccezione degli USA.

Tuttavia LG V40 ThinQ è uno smartphone dai contenuti decisamente interessanti per cui vale la pena dare un’occhiata dettagliata a ciò che ha da offrire, con la speranza che LG possa tornare sulla propria decisione.

Indice:

Specifiche tecniche di LG V40 ThinQ

Era difficile offrire una dotazione tecnica superiore a quella di LG G7 ThinQ, che quest’anno più che in passato ha avuto in mano tutti gli strumenti per giocare ad armi pari con la miglior concorrenza. Però LG V40 ThinQ è riuscito ad evolvere la scheda tecnica del primo top di gamma 2018 senza per questo dover fare particolari rinunce. Sul processore non ci sono state evoluzioni rispetto a G7 ThinQ, e non avrebbero potuto esserci visto che il modello al top della gamma Qualcomm è sempre lo Snapdragon 845, octa core a 2,8 GHz, che equipaggia, ovviamente, anche quest’ultimo nato di Casa LG. A fargli buona compagnia la GPU Adreno 630 e 6 GB di memoria RAM LPDDR4x che affiancano i 64 o i 128 GB di memoria interna, espandibile tramite microSD fino a 2 terabyte.

Sul comparto fotografico le indiscrezioni erano state impeccabili, anticipando esattamente ciò che LG ha annunciato a New York. Sulla superficie anteriore trovano posto due fotocamere da 8 megapixel (standard, con apertura f/1.9, 1.12μm e 80°) e da 5 megapixel (wide, con apertura f/2.2, 1.12μm e 90°) contenute all’interno del notch. Sulla superficie posteriore, a cui recentemente LG non ha mai fatto mancare l’apprezzatissimo obiettivo grandangolare, trova posto un kit davvero completo: il sensore principale da 12 megapixel con apertura f/1.5 (1.4μm e 78°), uno Super Wide da 16 megapixel con apertura f/1.9 (1.0μm e 107°) e uno con zoom da 12 megapixel (apertura f/2.4,  1.0μm e 45°).

Sul display troviamo la differenza più marcata verso gli smartphone della famiglia G nonché la tipologia più utilizzata dai recenti prodotti della linea V, ossia un pannello a matrice organica di LED (che a Seul amano chiamare Plastic OLED). La diagonale da 6,4 pollici lo rende il più grande mai visto su un LG, e rifila alla generazione precedente un incremento di 0,4 pollici grazie, va sottolineato, alla presenza della “tacca”.

Nutrito il comparto dedicato alla connettività che annovera LTE-A 4 Band CA fino a 1,2 Gbps in download con il supporto al dual SIM, Bluetooth 5.0, GPS, NFC, USB-C e soprattutto il jack audio da 3,5 mm a cui dalle parti di Seul continuano a non voler rinunciare (per la gioia di buona parte degli appassionati). LG V40 ThinQ non abbandona il Quad DAC 32-bit Hi-Fi e DTS:X 3D Surround, sinonimi di un’elevata qualità audio in cuffia, e nemmeno le certificazioni di resistenza di grado militare MIL-STD-810G e IP68 per polvere e liquidi.

Per quanto riguarda la batteria, LG V40 ThinQ non ha fatto passi indietro rispetto al predecessore ma nemmeno avanti: rimangono 3.300 i mAh di V30 a disposizione dell’utente. Il lato positivo riguarda la mancata emulazione della strategia seguita nel passaggio da G6 a G7 ThinQ nel quale sono andati persi 300 mAh di capacità. Ci sono sia la ricarica rapida che quella wireless (anch’essa rapida).

Design di LG V40 ThinQ

Oramai, nella gran parte dei casi, a fare il design di uno smartphone non sono i progettisti ma le esigenze costruttive, alias rapporto di forma “allungato” con una superficie frontale interamente (o quasi) occupata dal display. LG V40 ThinQ non fa eccezione, cedendo alle mode con uno schermo 19,5:9 su cui svetta il notch (o “tacca”, se preferite).

Rispetto al precedente LG V30 non si impiega molto a cogliere il lavoro fatto per ridurre all’osso le cornici intorno al display, allo stesso modo della curvatura più pronunciata del vetro che lo ricopre. Insomma, ok il notch che potrebbe non piacere a tutti, ma sulla base degli elementi di design che possono essere giudicati in maniera oggettiva è difficile trattenersi dal fare i complimenti ad LG, anche e soprattutto alla luce dell’incredibile rapporto superficie schermo che va oltre il 90%.

Anche se complessivamente il design dell’anno scorso non è stato stravolto ma solo evoluto, e lo si percepisce in modo inequivocabile osservando la parte posteriore, la quale, fotocamera in più a parte, è rimasta pressoché immutata, a differenza delle dimensioni che sono cresciute rispetto al passato: 158,7 x 75,8 x 7,7 millimetri per 169 grammi di peso.

Software di LG V40 ThinQ

Le speranze antecedenti la presentazione su un LG V40 ThinQ che potesse arrivare con Android 9 Pie a bordo si sono rivelate vane: la LG UX è infatti basata su Android 8.1 Oreo, e l’incognita maggiore alla luce dei trascorsi recenti della Casa sudcoreana riguarda i tempi di aggiornamento alla versione più recente del robottino verde. Speriamo tanto quanto voi che LG abbia tutta l’intenzione di scrollarsi di dosso la recente nomea di produttore che tarda oltremodo nell’aggiornamento dei propri prodotti.

Immagini e video di LG V40 ThinQ

Prezzo e uscita di LG V40 ThinQ

LG V40 ThinQ è stato presentato il 3 ottobre a New York, una location che, col senno del poi, non è stata scelta a caso. Spiazzando i presenti, la Casa ha annunciato l’intenzione di commercializzare il top di gamma in esclusiva sul suolo statunitense.

Le vendite inizieranno il 18 ottobre ad un prezzo di partenza di 900 dollari e lo smartphone sarà disponibile nelle colorazioni New Aurora Black, New Platinum Gray, New Moroccan Blue e Carmine Red.

Per quanto riguarda la commercializzazione nel nostro Paese non è detta l’ultima parola: posto che LG non ha proferito parola sugli altri mercati, è realisticamente difficile immaginare che lo smartphone durante il suo ciclo vitale non oltrepasserà mai i confini americani.

È possibile, ma è difficile. Per cui attendiamo evoluzioni in tal senso: se e quando dovessero arrivare, state certi che vi informeremo.