Al momento “uccidere” Huawei sembra praticamente impossibile: a coloro che speravano in un tonfo dell’azienda cinese in seguito al duro colpo inferto dall’amministrazione Trump, e tra i concorrenti ce n’erano tanti, non rimane che un pugno di mosche.

Va detto che il provvedimento USA è arrivato a maggio, mese che nelle scadenze fiscali impatta in modo limitato sia sul secondo trimestre che sul primo semestre, e cioè quello di cui sono appena stati pubblicati i risultati.

Nei mercati occidentali la flessione c’è stata, ma i numeri di Huawei restano sorprendenti: 401,3 miliardi di Yuan di fatturato, ossia un +23,2% nel confronto anno su anno, ed un margine netto di profitto all’8,7%. La sola divisione consumer, che comprende smartphone, tablet, PC e indossabili venduti – HONOR inclusa – in 118 milioni di unità con un incremento anno su anno del 24%, ha generato 220,8 miliardi di Yuan.

Se ci si concentra sui soli confini cinesi grazie ai dati di Canalys il quadro diventa ancor più roseo. Il gruppo Huawei detiene il 38% del mercato casalingo grazie ai 37,3 milioni di smartphone venduti nel primo semestre del 2019 ed una crescita annuale di 31 punti percentuali. Poi c’è OPPO con il 18,3% di market share, “appena” il 20% in meno…