HTC e la fascia bassa sono come Red e Toby: amici-nemici. Dopo altalenanti e variegate affermazioni sul fatto che HTC non avrebbe “mai più prodotto smartphone di fascia bassa” – reiterate, tra l’altro, più e più volte – sembra che finalmente qualche manager si sia reso conto che la fascia bassa è proprio la base che vende.

È inevitabile approcciarsi a questa notizia con un po’ di bieco sarcasmo, ma pare che finalmente vedremo la compagnia di Taiwan concentrarsi su dispositivi dal costo accessibile e nella fascia intorno ai 150€ in open market.

Il direttore finanziario di HTC ha affermato che “stiamo guardando verso [fasce di] prodotto più ampie in questo trimestre… ambiamo a volumi più alti nel 2014 che daranno maggiori profitti.” È curioso che queste dichiarazioni arrivino poco dopo la presentazione dei risultati finanziari di Samsung dove si è evidenziato proprio che è la fascia bassa a trainare.

Gli errori di HTC sono innumerevoli, ma sicuramente lanciare smartphone di fascia bassa decisamente non all’altezza né del nome che della concorrenza (chi ha detto HTC WildFire?) senza nemmeno pubblicizzarli adeguatamente è stato uno dei più gravi. Speriamo che finalmente la società capitanata da Peter Chou abbia scoperto la formula giusta per sfornare smartphone di qualità (come ci ha abituato finora) con un giusto prezzo. Il mondo occidentale guarda sempre più alle fasce economiche e secondo e terzo mondo possono permettersi solo quelle, dunque qualunque sforzo in questo senso non potrà che premiare una società in difficoltà. Siamo con te, HTC.

Via